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sabato 11 febbraio 2017

disincanto 2















Non ne posso più,
dell'arroganza di chi misconosce talento
in nome di un'uguaglianza al ribasso.
Dell'aggressività del debole
ben nascosto fra le zampe del padrone,
Di chi rivendica onestà e verità
senza immolare ad esse la sua stessa vita.
Non ne posso più,
dei piccoli sorrisi di soddisfazione
nel veder inciampare
chi rivendica purezza
per poter finalmente dire
"ecco, è come tutti gli altri"
e godere della propria pochezza,
e finalmente dei propri vizi,
sdoganati come "normalità".
Non ne posso più,
di quelli che indossano la rivoluzione
ma di fronte a chi osa un cambiamento
senza chiedere il permesso
resta alla finestra,
partigiano che non si schiera
nel momento della battaglia,
ma aspetta di vedere l'esito dell'altro
pronto a partecipare alla festa della vittoria
o alla turpe impiccagione dello sconfitto.
Sempre ben nascosto nella folla,
il luogo adatto in cui nascondere
la propria penosa vigliaccheria.
Non ne posso più,
di chi cerca solo il consenso
a prescindere dalla verità e dalla giustizia.
Di chi prende sempre la strada in discesa
e si vanta di arrivare prima.
Non ne posso più della "gente"
somma di egoismi e di ipocrisia.
Odio la destra e non sopporto la sinistra
che è solo il volto buonista della borghesia.
Categorie, fedi, classi e partiti,
illusioni create per formare il gregge
così che vada ignaro alla macellazione.
Si, non ne posso più della gente
ma non riesco a cancellarla dalla mente,
e non riesco a toglierla dal cuore
come ogni altra cosa del mondo.
Perchè mi appartiene e io le appartengo.
Ed è un legame che non può morire.
Ma non ne posso più,
e di questo non posso non soffrire.

1 Commenti:

Alle 12 febbraio 2017 alle ore 00:01 , Anonymous Anonimo ha detto...

Carlo siamo prigionieri dei se e dei ma, della paura di scoprirei nostri pensieri e desideri. Paurosi di perdere di restare delusi, manco si vivesse cento volte. Ci vuole l'impegno disinteressato di più gente possibile per migliorare le cose e avere un futuro migliore; che non è un futuro economico ma solidale , umanamente migliore. Per averlo ci vuole impegno collettivo nella gestione della cosa pubblica e cambiamento nella vita privata. Il tuo è certamente una critica politica comunque ti rinnovo la mia stima politica professionale e umana . Massimo binci

 

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