Julian Assange,ovvero quell'insondabile turbamento così facile da sopportare
Un uomo. Un uomo solo... E' straordinario come un uomo, solo ed emarginato, dimenticato, tacitato, possa creare un tale imbarazzo nel Mondo. Straordinario come il suo silenzio, la sua cancellazione abbia determinato una voce assordante nel profondo di chi si atteggia a persona cosciente, socialmente attiva, partecipe, comunque la pensi, alla cultura democratica occidentale.
Julian Assange ha osato sfidare i segreti del potere. Ha osato varcare il limite posto alla verità. In nome della democrazia e della giustizia è stato braccato, imprigionato, annientato. Di lui non si è saputo più nulla. Ma quell'oblio forzato produce un eco cupo, dai toni cosi bassi che il nostro orecchio non li percepisce, ma lo stomaco si. E queste basse frequenze scuotono alle fondamenta la nostra presunzione di essere ciò che non siamo: cittadini veri, persone libere. La maschera dell'ipocrisia cade dal volto dei detentori del potere e anche da quelli che dicono di combatterlo, dai vecchi rancorosi e dai giovani sognanti. Nessun gruppo politico si ricorda si Julian, non parlano di lui gli antagonisti né le sardine, chi si professa a favore del sistema e chi dice di esserne contrario. A nessuno conviene parlare di Julian, né tanto meno scendere in piazza per rivendicarne la liberazione. Più facile farlo per Giulio Regeni, ma per Julian no. Lui ha superato il limite e questo non si può fare.
Come afferma Noam Chomsky:"Spesso la gente sa benissimo come vanno le cose, eppure non si ribella… Non è il fatto di non sapere che impedisce una rivolta popolare. Non si ribella perché costa troppo. Chi prende l'iniziativa di cambiare l'ordine delle cose rischia di pagarlo carissimo… Questi sono motivi per non ribellarsi ben più profondi della propaganda.“
In altri tempi accadde a molti di essere eliminati perché invisi al potere. Giordano Bruno finì sul rogo per questo. Ma Giordano Bruno era un pensatore che scuoteva i dogmi della "fede" quando la fede era importante perché posta a fondamento della società. Ma di che cosa è accusato oggi Julian Assange? Lui non è un pensatore, un teorico. Lui è un giornalista che ha preteso di dire semplicemente la verità pubblicando dei documenti. Da istintivo ribelle ha cercato nella verità dell'informazione una sua personale forma di innocenza. Si è dichiarato libero di fronte a un popolo di servi che vogliono esserlo. Che parlano di libertà e giustizia ma bramano la conservazione dell'oppressione e della prevaricazione. Che temono l'innocenza perché l'hanno perduta da tempo. Perché l'innocenza smaschera la loro ipocrisia.
“Ogni atto di ribellione esprime nostalgia per l'innocenza e una richiesta all'essenza dell'essere.” affermava A.Camus. La colpa di Julian Assange è di aver preteso di essere.Sono sempre più convinto che la democrazia rappresentativa, questo strano modello di buongoverno apparente che nasconde il vero potere in mano a pochi artefici delle sorti del pianeta, questo teatro dell'arte dove si mette in scena la commedia della giustizia e della libertà imponendo a noi stessi di credere nella finzione come fosse verità. Questo sistema nato dall'ascesa al potere della borghesia mercantile e dove l'uomo stesso è ridotto a merce, sia il peggior sistema di governo che si sia visto al mondo. Perché è un sistema che corrompe l'individuo dal di dentro, prima dividendo l'umanità in fazioni e poi, senza mai mettere in discussione il potere del Mercato, portando ogni fazione a venerare, in modo diverso, gli stessi dei, la stessa a-moralità, l'autogiustificazione del vizio, la celebrazione della mediocrità e della debolezza alla bulimia del consumo e del danaro,la normalità dell'ingiustizia planetaria.
Capisco solo ora le parole di Pirandello, alle quali avevo reagito con rabbia la prima volta che le lessi. Incapace di vedere ciò a cui non volevo credere:
“La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.”
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