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venerdì 17 agosto 2007

Urbanistica: siamo alle solite !

Ci è voluto poco più di in mese perchè il Sindaco, autoproclamatosi assessore all'urbanistica, emanasse un nuovo programma (assai diverso da quello che gli consegnai il medesimo giorno in cui diedi le dimissioni e che Lui si guarda bene dal divulgare).
Nel documento, redatto dal Geometra Durpetti, c'è proprio tutto, anzi, di più.

Ci sono tutte le faraoniche opere partorite dal genio di Carletti, del quale peraltro Durpetti era la musa ispiratrice, ci sono le nuove operazioni, come le espansioni del Tesoro e di Villa Terni, ci sono i completamenti e le densificazioni edilizie, ci sono le "valorizzazioni" delle aree e degli immobili pubblici.

Certo è un documento di indirizzo (ma non ce n'era già uno?) che dovrà essere discusso lunedì 20 in maggioranza, ma a ben vedere non è un documento soltanto politico. Non sono definiti criteri e orientamenti generali, sono già individuate con precisione le aree che usufruiranno della possibilità di costruire.

A questo punto chi sarà chiamato a redigere la Variante al Piano regolatore dovrà soltanto mettere su carta le decisioni prese dal Sindaco in modo assolutamente arbitrario, senza uno straccio di analisi, senza un progetto di territorio, senza alcun dibattito su scelte che sono basilari per il futuro della nostra città.

E' come se un malato grave si rivolgesse ad un medico dicendo: "senta, so già quello che mi serve, questa è la ricetta delle medicine, me le prescriva..."

Come pensate che reagirebbe un medico serio? Come minimo lo manderebbe a quel paese!

Ma, ahimè, tra i miei colleghi architetti ed urbanisti ce ne sono molti che si dimostrano più sensibili al soldo che alla deontologia professionale, e facilmente il Sindaco troverà un cialtrone che gli metta un timbro sulla variante ideata da lui e dal fido Durpetti (che d'altra parte un piano non lo può firmare in quanto geometra).

In questa paradossale situazione, il mio pensiero però va soprattutto ai consiglieri dei partiti della sinistra, che, a quanto ne so, stanno cercando di "salvare qualcosa di accettabile" nel documento del Sindaco.

Parlo a loro come parlerei ad una carissima amica che mi chiedesse un consiglio perchè il marito la tradisce e la maltratta, ma che al contempo cercasse di salvare il matrimonio dicendo "sai, quando non mi picchia, è anche una persona accettabile..."

Direi a lei, come dico a loro: "che cosa aspetti a mandarlo a cagare? A forza di accettare tutto, di subire e basta, finirai per non avere più la forza di reagire e perderai la tua identità, il tuo amor proprio."

Sbaglio a pensarla così? Pensateci, ma pensateci sul serio, e tirate fuori un pò di ... orgoglio!

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2 Commenti:

Alle 29 agosto 2007 alle ore 15:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

egregio Sig architetto di incongruenze in questa Falconara, della 2^ reppubblica, effettivamente ne esistono tante| nessuno, neanche lei si può ergere a paladino della giustizia per il semplice fatto che ha ricoperto ai limiti della legalità una certa carica istituzionale, quella di assessore all'urbanistica, mentre numerosi sono i cantieri edili che nello stesso comune portano il suo nome! Non nota un discreto conflitto di interessi! Con cordialità "GIANNA"

 
Alle 3 settembre 2007 alle ore 18:40 , Anonymous Anonimo ha detto...

Gent. Gianna, sento il dovere di chiarire quanto segue, per amore di verità.
Innanzi tutto non è assolutamente mia intenzione "ergermi a paladino della giustizia", ma desidero semplicemente di "riflettere" apertamente su alcune questioni, tra le quali anche l'idea - alquanto complessa - di giustizia.
A Falconara poi c'è solo UN cartello di cantiere che porta il mio nome come progettista: quello dell'ex Piranha.
Deve sapere poi che, proprio al fine di evitare strumentalizzazioni, prima di accettare l'incarico di assessore, delegai il mio incarico di progettazione e direzione lavori agli ingegneri strutturisti (avevo solo un altro incarico per un piccolo lavoro a Castelferretti). Questa scelta mi è costata, a conti fatti, dai 30 ai 40.000 euro di fatturato. Dico "mi è costata" perchè, per correttezza verso i colleghi,una volta dimessomi dalla carica di assessore ho deciso di non riprendermi quei lavori.
Tutto questo nonostante non esista alcuna legge che impedisca ai professionisti di portare a termine gli incarichi assunti prima della nomina assessorile.

Ma perchè mai, Gianna, il mio lavoro comporterebbe un "conflitto di interessi", e non quello di altri professionisti, come commercialisti, avvocati, medici,...? E perchè mai non vede un conflitto di interessi anche in quei soggetti che, per strana coincidenza, una volta assunta la carica istituzionale vengono anche assunti come dipendenti di Enti pubblici?

Vede, Gianna, delle due l'una: o Lei ha qualcosa di personale contro gli architetti (o contro di me in particolare, e questo ci può anche stare), oppure Lei fa parte di quelle persone che credono che un lavoratore autonomo non possa fare politica a priori, per "conflitto di interessi", e che solo ai dipendenti pubblici sia consentito di conservare il posto di lavoro e dedicarsi alla politica praticamente a tempo pieno (per un dipendente privato, specie se precario, questa possibilità è assai remota, per non dire impossibile).
Sono questi, i politici "di mestiere", con le spalle coperte dal partito che gli garantisce comunque un posto nelle istituzioni o nei consigli di amministrazione delle partecipate... sono questi, che formano quella "casta" di politici incompetenti e motivati a conservare sè stessi e i loro privilegi... sono questi che stanno mandando l'Italia verso la crisi depressiva. Loro, Gianna, non chi vive onestamente e duramente del proprio lavoro.

 

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