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venerdì 25 aprile 2008

Quarto potere

Ieri sera ad "anno zero", la trasmissione di Santoro, Travaglio spiegava come la stampa e la tv in Italia condizionino la vita politica, appesantendo o distorcendo le notizie nell'interesse dei gruppi di potere.
Con questo Travaglio spiegava come mai i politici, specie i grandi partiti di governo PdL e PD, si preoccupino tanto di mantenere il controllo sugli organi di informazione e quale sia il reale vantaggio di Berlusconi che può contare sulle sue reti TV e su una serie di testate giornalistiche "amiche".
Molti penseranno: "ma queste cose accadono a livello nazionale... nella provincia è diverso".
Posso dimostrarvi che non è affatto così e che anche nella provincialissima Ancona i giornali non sono così indipendenti come crediamo e che i gruppi di potere ed i partiti che li rappresentano possono usufruire della loro, diciamo così, amicizia.
Vi racconterò, a tale proposito, una storia accaduta appena pochi giorni fa.

Dopo la mia dichiarazione post-elettorale, con la quale sostenni che gli elettori delle lista civica Cittadini in Comune e di SD e ambientalisti erano liberi di votare al ballottaggio secondo coscienza, e che personalmente sarei andato al mare non vedendo differenze sostanziali tra i due partiti gemelli PD e PdL, da parte di Rifondazione Comunista e da parte di Lodolini stesso ho subìto commenti fuori luogo quanto indisponenti, perchè lesivi della libertà individuale nei confrnti del voto (come se io criticassi personalmente Lodolini o chiunque altro per come vota!).
Inoltre Lodolini, in un suo comunicato, abbandonando il tono sostanzialmente corretto che aveva caratterizzato la sua campagna elettorale, si lasciava andare a livelli di demagogia ed ipocrisia che ritengo vadano oltre il limite della decenza (perchè esiste un limite anche in politica!) .
Così inoltrai un comunicato ai tre giornali locali, che riporto integralmente:

"Per favore, non superiamo i limiti della decenza - Sembra che un cittadino a Falconara non sia libero di farsi da parte da una politica che non condivide. Ecco che sul sito di Rifondazione appare un riferimento, meschino quanto inappropriato, sull'ivito ad andare al mare che Craxi fece nel '91. Ecco il comunicato di Lodolini, anche lui ironico sull'andare al mare, che avilisce il senso del 25 aprile a fini elettorali, che rispolvera lo slogan "battere le destre" non avendo altri argomenti che lo differenziano da PdL; parla di destra "rancorosa" e unificta da interessi di "poltrona" (ma ha guardato a casa sua?); parla, proprio lui, di "partecipazione" e rispetto delle regole. Affermazioni che per me, che sono stato nella stessa amministrazione che lui intende riproporre (il nuovo!), appaiono così cariche di ipocrisia da essere stomachevoli. Ma tanto è servito, personalmente, a farmi cambiare idea. Non andrò al mare. Penso proprio che andrò a votare"

Appare evidente l'intento provocatorio dell'affermazione finale.
Ma i giornali, come hanno "confezionato" la notizia?

Uno non l'ha neanche presa in considerazione (e non è strano, spesso accade che i comunicati scivolino nel nulla). Altri due l'hanno considerata eccome!
Titoli a tutta pagina "Brunelli tradisce Lodolini!" o "Ora Lodolini ha contro anche Brunelli", locandine in tutta Falconara con titoli al fulmicotone: "Brunelli appoggia Brandoni"
E se uno dei due giornali si limita a dare la notizia spiegando il perchè dell'"interpretazione" (già perchè che io sostenessi Brandoni non era scritto proprio da nessuna parte!), l'altro intervista anche Lodolini, dandogli l'opportunità di fare un nuovo spot elettorale (in gergo pallavolistico si dice "fare un'alzata per una veloce al centro", cioè senza muro).
lo straordinario è che il giornalista di quest'ultimo quotidiano mi aveva contattato per telefono la sera prima chiedendomi se con quel comunicato intendevo appoggiare Brandoni ed io avevo negato decisamente, spiegado con estrema chiarezza l'intento provcatorio.

Indigato, dopo aver protestato con le redazioni dei due giornali dalla fervida fantasia, mi rivolgo allora al giornale che non aveva pubblicato nulla spiegando l'accaduto ed inoltrando un ulteriore comunicato, che riporto anche questo per intero:

Tanto volevasi dimostrare
Ieri le locandine di un giornale locale riportavano un titolo a sensazione secondo il quale Brunelli appoggerà Brandoni. Leggendo nell'articolo il mio comunicato sfido chiunque a trovare una tale affermazione.
Si tratta di una "interpretazione". In sostanza è come se tra il dire "mi verrebbe voglia di darti uno schiaffo" e il dare realmente uno schiaffo, non ci fosse alcuna differenza sostanziale.
Le parole che ho usato sono state usate proprio per stimolare una reazione che evidenziasse l'assunto: con quale facilità la verità viene distorta...
Un giornale indipendente nel dare una notizia cerca di essere il più possibile oggettivo. Semmai a parte fornisce un'opinione sui fatti. Un giornale di partito mescola notizia ed opinione "interpretando" i fatti in modo da offrire ad un proprio leader l'occasione di fare propaganda. Così come è avvenuto.
Anche qui, a livello locale, parte della stampa che si dice indipendente si comporta in effetti come una stampa di regime. Di "sistema" più che di partito, come denuncieranno Grillo e Travaglio nel Vday del 25 aprile.
Quel sistema, a cui tanti bramano di mettersi a servizio, è lo stesso "sistema marchigiano" di cui parla Lodolini, e dal quale prende ordini anche Brandoni.
Un sistema che si regge sulle menzogne e sulle connivenze. E' lo stesso "sistema" che opprime da anni Falconara. Quel "sistema" che noi vogliamo smascherare affinchè i cittadini aprano gli occhi e si sveglino dal sonno.
E' ormai certo che
"Brandolini" sarà il nuovo sindaco di Falconara, ma io non sarò tra quelli che lo eleggeranno. Io sono per una Falconara libera.

Voi pensate che il giornale in questione abbia approfittato per mostrare la sua correttezza a discapito dei concorrenti?
Meanche per sogno: cane non morde cane, come dice il proverbio, anche perchè i padroni alla fine sono sempre gli stessi!
E' uscito un commentino, alla fine di un articolo, dove i pezzetti di frase rimasti del comunicato hanno perso completamente il carattere della denuncia.

Ma il problema non sono i giornalisti (ad eccezione del caso "pallavolistico"), con i quali poi c'è stato comunque un chiarimento. Il problema sono le redazioni.
Sia che subiscano direttamente "pressioni" o che commettano un eccesso di zelo per farsi belli agli occhi dei padroni (un pò come gli arbitri con la Juve nell'era Moggi), sta di fatto che i giornali non sono liberi.
E se l'informazione non è un'informazione libera, neanche noi cittadini, privati della verità e soggetti ad una forma intangibile di persuasione, possiamo dirci completamente liberi.

Ha ragione Grillo a manifestare oggi, giorno della liberazione, per la libera informazione!
E' il modo pù onesto e più vero di difendere quella democrazia per la quale i nostri padri hanno combattuto.

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1 Commenti:

Alle 28 aprile 2008 alle ore 19:19 , Anonymous Anonimo ha detto...

non si puo essere anticapitlisti i giorni pari e filo padronali i giuorni dispari . fate una scelta . questo vale per tutta la sinistra

 

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