X FALCONARA

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domenica 6 aprile 2008

In nome del popolo inascoltato

Quando tentammo di avviare un processo vero di partecipazione, in nome dei principi della Costituzione e della Democrazia, fummo respinti da un modo di concepire la politica come diritto esclusivo dei rappresentanti eletti.
L'amministrazione Recanatini prestò molta attenzione a valutare quando la comunicazione all'esterno fosse o meno "opportuna", finendo per eluderla quasi completamente. Ma quella amministrazione fece anche molta attenzione nel nominare dirigenti, segretari, presidenti di partecipate in linea con la politica dei principali partiti di governo.

Accade così che anche sotto il governo del commissario quei partiti continuano a portare avanti la "loro" politica, come nulla fosse cambiato.
L'urbanistica viene studiata solo per fare cassa, e si adottano varianti mostruose, nate da contrattazioni occulte tra un'amministrazione non eletta dai cittadini e singoli privati.
Si fa propria la scelta di fare un megacentro commerciale a castelferretti avanzata da un'altra azienda privata e la si propone ai comuni vicini.
Si decide ancora una volta di mandare a casa altri precari delle cooperative. Si decide l'aumento delle tasse.
Di tutto questo i cittadini non sanno nulla. Nessuno li consulta, nessuno li informa. I loro soldi e le loro esistenze vengono gestite da persone che nessuno ha votato per finalità che, al di là della filastrocca del bilancio da sanare, nessuno conosce.
Qualcuno ne trarrà vantaggio, molti ci rimetteranno, ma a noi non è dato saperlo nè tantomeno di comprenderne il perchè.
C'è un apparato che sembra governare allo stesso modo, sempre e comunque... con Carletti, senza Carletti, con Recanatini, con il Commissario...
Questo apparato è formato anche e soprattutto da partiti, e proprio da quei partiti che ci accusano di essere l'antipolitica.
Eppure tutto ciò che vogliamo è soltanto LEGALITA' e rispetto della COSTITUZIONE.

"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Il potere appartiene al Popolo...", Così afferma la Costituzione.
Democrazia significa governo del popolo. Ma se a Falconara il popolo non sa nulla di ciò che viene deciso, può dirsi questa "democrazia"? E se la parola "politca" significa discutere della cosa pubblica può dirsi davvero politica quella che nega sistematicamente ogni discussione sul bene comune?
Allora chi di noi è l'antipolitica? chi di noi è la minaccia per il futuro della democrazia?

Ciò che è messo in gioco in queste elezioni amministrative non è soltanto il posto da sindaco ed un governo locale. E' in gioco il destino di una comunità, il senso del vivere insieme e il poter decidere della propria salute, della terra che abitiamo e che appartiene a tutti noi. A tutti noi e non a loro.
A noi, trattati come vacche da mungere e allevati a non pensare, svuotati di ogni volontà e riempiti di rassegnazione, è concesso oggi un solo strumento per riprenderci la dignità di cittadini: il voto.
Usiamo questo strumento come un'arma, per fare una rivoluzione, in nome della democrazia e della legalità. In nome di noi stessi: popolo di inascoltati.

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