Falconara abbandonata / 4 : l’occupazione
E’ difficile da capire ed ancora più difficile da spiegare, perché occorre collegare fatti, occorre saper cogliere la non corrispondenza tra dichiarazioni ed azioni, tra i sorrisi rassicuranti e gli sguardi inespressivi di taluni personaggi…
Difficile ripercorrere i passaggi che hanno portato a quello che a Falconara possiamo riconoscere come una occupazione silenziosa.
Non un’occupazione violenta, barbarica, ma un’occupazione politica ed economica, penetrata in modo strisciante – ma pervasivo – grazie anche all’indifferenza dei cittadini. Una totale carenza di attenzione favorita (non generata) dalla disaffezione alla politica dei falconaresi cresciuta negli anni della piccola dittatura di Carletti.
Sta di fatto che la Democrazia qui non esiste più.
Non dico questo per ritornare ad accusare l’ex sindaco Recanatini e i fedelissimi della sua giunta (Partito Democratico, Udeur e Rifondazione) di aver ucciso le speranze di partecipazione, di aver posto questioni improponibili come la vendita delle scuole, di aver pianificato l’olocausto del territorio, cose pur vere.
Affermo, con personale convinzione, che la Democrazia a Falconara è morta per quello che è accaduto dopo, per quello che sta accadendo e accadrà a breve.
Partiamo dall’inizio.
Tutti sanno come la vicenda della Quadrilatero sia stata determinante nella crisi che ha portato alla caduta del governo Recanatini, segno evidente di una spaccatura nella comunità locale circa l’opportunità di aderire o meno all’operazione.
Ma il Commissario prefettizio, pochi giorni dopo l’insediamento, non ci ha pensato due volte nel firmare l’adesione della città alla Quadrilatero, pur non essendo in alcun modo rappresentativo della volontà della comunità dei cittadini falconaresi.
Peraltro il comportamento del commissario Ruffo appare giustificato sul piano formale dal fatto che era stata votata a maggioranza una delibera consiliare che prospettava l’adesione e che il mandato primo del commissario è quello di racimolare quattrini per evitare il dissesto.
Poco dopo però sopraggiunsero altri fatti:
Sulla questione delle scuole nel novembre scorso scrissi personalmente una lettera al Commissario in cui proponevo alternative concrete all’alienazione delle Peter Pan, del Centro Qui, della Croce Gialla e della casa di via Gobetti, segnalando anche come alcune piccole alienazioni di frustoli di verde inutilizzato non fossero state ancora portate a termine.
Il Commissario, che stimo persona disponibile e gentile, su questo argomento non ha mai risposto, nonostante i miei ripetuti solleciti.
Forse il trasferimento a Milano può aver distratto il commissario, impegnato anche nel passare le consegne al nuovo commissario Ognissanti…
Ma il nuovo commissario fa appena in tempo a prendere conoscenza della situazione ed ecco che vengo a sapere, con stupore, che i Comuni di Chiaravalle e Falconara hanno convocato un incontro con i vari Comuni della bassa vallesina per discutere su un progetto di iniziativa privata – mai visto e non presente nei rispettivi PRG – che prevede la realizzazione di un megacentro commerciale a ridosso dello svincolo autostradale di Castelferretti, sul lato opposto della strada rispetto all’ex concessionaria Mariotti.
Se però a Chiaravalle un’Amministrazione regolarmente eletta risponderà ai cittadini di una tale iniziativa, chi risponde per Falconara? Chi, a due mesi dalle elezioni, può pensare di avere l’autorità di compiere una scelta così importante per il futuro della città e del suo territorio senza minimamente consultare il parere dei cittadini?
O il commissario Ognissanti e il segretario Barberini rispondono a loro stessi in un delirio di onnipotenza (e viene il sospetto che ci sia davvero qualche strano virus nella stanza del Sindaco…) oppure rispondono alle indicazioni di qualcun altro.
Sta di fatto che il patto che lega i cittadini alle istituzioni, fondato sul fatto che, come recita la costituzione, “il potere appartiene al popolo”, a Falconara è stato ripetutamente tradito.
Ma non è finita qui, perché un paio di giorni fa accade qualcosa, se possibile, di ancora più grave.
Giunge la notizia che il CIPE ha finanziato il by-pass API.
Ma come? Dicevano che non c’erano i soldi nella finanziaria!
Sembra che, mentre il governo entrava in fibrillazione, qualcuno si sia preoccupato di utilizzare i fondi del tesoretto, quello che – secondo le affermazioni di Prodi e Veltroni – doveva servire al sostegno dei ceti più disagiati, per fare un bel favore all’Api. Un favore da 204 milioni di euro!
La Regione Marche afferma che questo è il frutto del suo assiduo impegno delle ultime settimane. Vale a dire che mentre i partiti locali ci raccontavano che stavano chiedendo i soldi delle accise per risollevare Falconara – soldi che non arriveranno – le loro segreterie e la Regione trattavano in verità per il by-pass, la cui realizzazione consentirà all’Api di ampliarsi di 3,5 ettari, di prendersi con tutta probabilità la caserma Saracini, di predisporre gli spazi per le due nuove centrali. Il tutto sacrificando un intero quartiere – Fiumesino – che rappresenta la storia più antica, l’anima, di questa parte di territorio.
Bella risposta alla richiesta dei quasi 3000 firmatari della vertenza Falconara!
Noi, per la Regione Marche, restiamo cittadini di serie B. Siamo i parìa, gli intoccabili, gli inesistenti.
La soddisfazione espressa da Piccinini prontamente dichiarata sulla stampa, assomiglia ad un atto di cannibalismo, in cui un falconarese (castelfrettese, pardòn) partecipa al banchetto in cui si divora la sua terra-madre. Ma questa non è che la riprova che un uomo di partito è prima di tutto un affiliato al Sistema. Un soldato. Il carceriere di un esercito di occupazione che ormai di Falconara, fa quello che gli pare, con o senza il consenso di noi indigeni.
Difficile ripercorrere i passaggi che hanno portato a quello che a Falconara possiamo riconoscere come una occupazione silenziosa.
Non un’occupazione violenta, barbarica, ma un’occupazione politica ed economica, penetrata in modo strisciante – ma pervasivo – grazie anche all’indifferenza dei cittadini. Una totale carenza di attenzione favorita (non generata) dalla disaffezione alla politica dei falconaresi cresciuta negli anni della piccola dittatura di Carletti.
Sta di fatto che la Democrazia qui non esiste più.
Non dico questo per ritornare ad accusare l’ex sindaco Recanatini e i fedelissimi della sua giunta (Partito Democratico, Udeur e Rifondazione) di aver ucciso le speranze di partecipazione, di aver posto questioni improponibili come la vendita delle scuole, di aver pianificato l’olocausto del territorio, cose pur vere.
Affermo, con personale convinzione, che la Democrazia a Falconara è morta per quello che è accaduto dopo, per quello che sta accadendo e accadrà a breve.
Partiamo dall’inizio.
Tutti sanno come la vicenda della Quadrilatero sia stata determinante nella crisi che ha portato alla caduta del governo Recanatini, segno evidente di una spaccatura nella comunità locale circa l’opportunità di aderire o meno all’operazione.
Ma il Commissario prefettizio, pochi giorni dopo l’insediamento, non ci ha pensato due volte nel firmare l’adesione della città alla Quadrilatero, pur non essendo in alcun modo rappresentativo della volontà della comunità dei cittadini falconaresi.
Peraltro il comportamento del commissario Ruffo appare giustificato sul piano formale dal fatto che era stata votata a maggioranza una delibera consiliare che prospettava l’adesione e che il mandato primo del commissario è quello di racimolare quattrini per evitare il dissesto.
Poco dopo però sopraggiunsero altri fatti:
Sulla questione delle scuole nel novembre scorso scrissi personalmente una lettera al Commissario in cui proponevo alternative concrete all’alienazione delle Peter Pan, del Centro Qui, della Croce Gialla e della casa di via Gobetti, segnalando anche come alcune piccole alienazioni di frustoli di verde inutilizzato non fossero state ancora portate a termine.
Il Commissario, che stimo persona disponibile e gentile, su questo argomento non ha mai risposto, nonostante i miei ripetuti solleciti.
Forse il trasferimento a Milano può aver distratto il commissario, impegnato anche nel passare le consegne al nuovo commissario Ognissanti…
Ma il nuovo commissario fa appena in tempo a prendere conoscenza della situazione ed ecco che vengo a sapere, con stupore, che i Comuni di Chiaravalle e Falconara hanno convocato un incontro con i vari Comuni della bassa vallesina per discutere su un progetto di iniziativa privata – mai visto e non presente nei rispettivi PRG – che prevede la realizzazione di un megacentro commerciale a ridosso dello svincolo autostradale di Castelferretti, sul lato opposto della strada rispetto all’ex concessionaria Mariotti.
Se però a Chiaravalle un’Amministrazione regolarmente eletta risponderà ai cittadini di una tale iniziativa, chi risponde per Falconara? Chi, a due mesi dalle elezioni, può pensare di avere l’autorità di compiere una scelta così importante per il futuro della città e del suo territorio senza minimamente consultare il parere dei cittadini?
O il commissario Ognissanti e il segretario Barberini rispondono a loro stessi in un delirio di onnipotenza (e viene il sospetto che ci sia davvero qualche strano virus nella stanza del Sindaco…) oppure rispondono alle indicazioni di qualcun altro.
Sta di fatto che il patto che lega i cittadini alle istituzioni, fondato sul fatto che, come recita la costituzione, “il potere appartiene al popolo”, a Falconara è stato ripetutamente tradito.
Ma non è finita qui, perché un paio di giorni fa accade qualcosa, se possibile, di ancora più grave.
Giunge la notizia che il CIPE ha finanziato il by-pass API.
Ma come? Dicevano che non c’erano i soldi nella finanziaria!
Sembra che, mentre il governo entrava in fibrillazione, qualcuno si sia preoccupato di utilizzare i fondi del tesoretto, quello che – secondo le affermazioni di Prodi e Veltroni – doveva servire al sostegno dei ceti più disagiati, per fare un bel favore all’Api. Un favore da 204 milioni di euro!
La Regione Marche afferma che questo è il frutto del suo assiduo impegno delle ultime settimane. Vale a dire che mentre i partiti locali ci raccontavano che stavano chiedendo i soldi delle accise per risollevare Falconara – soldi che non arriveranno – le loro segreterie e la Regione trattavano in verità per il by-pass, la cui realizzazione consentirà all’Api di ampliarsi di 3,5 ettari, di prendersi con tutta probabilità la caserma Saracini, di predisporre gli spazi per le due nuove centrali. Il tutto sacrificando un intero quartiere – Fiumesino – che rappresenta la storia più antica, l’anima, di questa parte di territorio.
Bella risposta alla richiesta dei quasi 3000 firmatari della vertenza Falconara!
Noi, per la Regione Marche, restiamo cittadini di serie B. Siamo i parìa, gli intoccabili, gli inesistenti.
La soddisfazione espressa da Piccinini prontamente dichiarata sulla stampa, assomiglia ad un atto di cannibalismo, in cui un falconarese (castelfrettese, pardòn) partecipa al banchetto in cui si divora la sua terra-madre. Ma questa non è che la riprova che un uomo di partito è prima di tutto un affiliato al Sistema. Un soldato. Il carceriere di un esercito di occupazione che ormai di Falconara, fa quello che gli pare, con o senza il consenso di noi indigeni.
Etichette: Riflessioni politiche
5 Commenti:
E che te credevi che mortadelprodi e ciccioveltronio davane i soldi ai falconaresi ? Li dovevane spende per l'api e per i loro servi. Basta guardare la stazza di Piccinini, stategli lontano che mangia pure a voi . Comunque alle prox elezioni questi ci stanno preparando un bel futuro altro che pianificazione, partecipazione dal basso, libertà di decidere. Questa è la loro cultura, la cultura di leccare le scarpe. Naturalmente le scarpe del più forte. API COMPRACI TUTTI ! W IL PETROLIO ! W LE CENTRALI ! FALCONARESI SE POTETE SCAPPATE (ANCHE DALL'ITALIA), ma attenti perchè c'è sempre un Piccinini di turno dietro all'angolo che potrebbe rovinarvi il vostro quieto vivere. P.s. Chissà come sarà contenta Senigallia che pure lei voleva l'arretramento della ferrovia, ma siccome si doveva fare un favore a brachetto...
Finalmente qualcuno che parla chiaro!
che casino, non capisco , berlusconi mi pare di sinistra
siamo positivi suvvia
Se l'aereoporto non morirà forse il bye pass non si farà
imparato molto
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