discorsi sulla città
Il dibattito politico in vista delle prossime elezioni falconaresi appare fino ad oggi molto al di sotto delle diffuse aspettative di rinnovamento e soprattutto della necessità di definire azioni concretamente attuabili, non episodiche, frutto di una profonda e competente riflessione sulle questioni che si pongono con urgenza per evitare che il degrado della città diventi irreversibile.
Finora soltanto la nuova associazione "liberi di costruire i domani" ha proposto, con l'intervento del Prof. Sergi, una riflessione seria in tema di rapporto tra dimensione urbanistica e sicurezza civile. Probabilmente il prossimo 3 novembre sarà la volta di SEL per via della presenza del Prof.Paolo Berdini e di Giordano Mancini.
E' importante però rilevare come siano ancora sostanzialmente i partiti, o i movimenti nati da esperienze di partito, a tenere alto il livello della discussione seguendo tuttavia il modo classico, quello della comunicazione dell'esperto e della gente che ascolta. Un modo peraltro utile ed importante, tuttavia non sufficiente a risvegliare una "cultura della città" che coinvolga l'intera comunità.
E' la diffusione tra la gente del dibattito sulla città a segnalare quel risveglio culturale di cui abbiamo bisogno.
Quando parliamo del Rinascimento come di un'età felice della cultura e della società civile in Italia siamo portati a legare quella stagione alla presenza di menti eccelse, di grandi artisti e mecenati, ma dimentichiamo ciò che scriveva il Vasari quando raccontava come il popolo, a Firenze, discutesse animatamente , venendo persino alle mani, attorno alla scelta del progetto del Brunelleschi o di quello del Ghiberti per la porta del Battistero di S.Maria del Fiore. Era la gente, la società civile a reclamare la bellezza della loro città, e i governanti davano loro ciò che desideravano.
Dobbiamo quindi chiederci se oggi la domanda popolare è rivolta verso la bellezza e la qualità della propria città o piuttosto verso la rassicurazione della propria sfera privata, della buca in strada da sistemare, del fastidio verso i nuovi arrivati in città, fino alla squallida richiesta del vantaggio personale, del favore clientelare.
Su questo aspetto occorre lavorare e concentrare l'azione Politica, e su questo aspetto i partiti appaiono deboli sebbene nulla impedisca loro di compiere uno sforzo per riallacciare un filo spezzato.
Su questo aspetto dovrebbero essere le civiche ad occupare lo spazio lasciato dai partiti, ma le civiche, almeno a Falconara, non sembrano essere orientate a farlo e paiono davvero rivolte ad occupare soltanto lo spazio perso dai partiti in termini elettorali.
Le presentazioni fatte dalle liste civiche alla città, almeno quelle sentite finora, sono piuttosto deludenti. A parte i proclami a parole, nulla di nuovo è apparso. La capacità di aggregazione non ha nulla a che fare con la capacità di coinvolgimento anzi, a ben vedere, l'aggregazione risulta tanto più facile quanto privo di spessore e profondità è il messaggio politico, tanto più è preconfezionato e modellato sul basso livello culturale affine alla dimensione popolare di oggi, mentre, al contrario, il coinvolgimento richiede fatica, passione, tempo e "apprendimento".
A Falconara le civiche oggi si preoccupano di aggregare, non di coinvolgere.
Allora lo spazio della rifelssione competente sulla città, estesa alla comunità locale, rimane oggi terra di nessuno. In questa terra di nessuno mi trovo oggi perfettamente a mio agio, dopo essermi svincolato da impegni con gruppi di cui non condivido più il percorso.
In questa terra di nessuno sposto la mia "casa virtuale" - il blog x falconara - perchè diventi terra di tutti attraverso la discussione aperta sulla nostra città. Tutti, davvero tutti, sono invitati a partecipare. Non importa che siano di destra o sinistra, italiani o stranieri, a nome di un partito o a titolo personale. L'importante è che si parli di cose concrete ed utili per la nostra città offrendo idee e spunti a chi sarà chiamato al difficile governo di Falconara.
3 Commenti:
Sempre pronto a fare brainstorming.Ciao Carlo, condivido quasi completamente quanto hai scritto, forse quello che ci differenzia e' che io nn riesco ad essere sognatore al tuo stesso livello, magari e' colpa della mia formazione culturale eccessivamente ingegneristica....discussione e confronto aiuta a trovare le soluzioni migliori....Matteo Astolfi
Carlo penso occorra adottare un "algoritmo" semplice ed allo stesso tempo difficile da attuare. Tuttavia il nostro obiettivo e' quello di identificare gli elementi che possano contraddistinguere l'identita in cui i cittadini possano riconoscersi. Tenendo ben presente che Falconara ormai e' un coacervo di culture, origini, provenienze quanto mai vario. Cio' quindi che fa la differenza non e' rifarsi alla storia di Falconara del mare, delle ville liberty, dei vacanzieri romani, ma quella degli emigranti che qui si sono fermati per costruire una loro terra promessa. Le mie stesse origini sono di emigranti e la mia famiglia tuttora non si e' ancora fermata. Ora dicevo un algoritmo occorre considerare perche' non vi possono essere argomenti in un programma politico a cui possiamo dare priorita' su base ideologica o convenienza del momento pena il venir incasellati in un istante. L'algoritmo esprime una consequenzialita' che occorre rispettare perche' ciascun passo successivo si realizzi non certo cronologicamente (gli argomenti vanno sviluppati tutti assieme) ma perche' proprio per la loro realizzazione occorre che la struttura sia solida perche' questo garantisce continuita' e maggiori chance di successo. Il mio algoritmo e' il seguente: 1)lavoro2)famiglia3)scuola4)servizi5)solidarieta'6)integrazione. Questo perche' se non si sviluppa una politica per il lavoro locale la famiglia non si insedia e non si realizza, se la famiglia non si realizza la scuola non funziona, se la scuola non funziona essa non produce le capacita' in grado di erogare i servizi, se i servizi non funzionano non si riesce ad esprimere la solidarieta' voluta verso chi ne ha bisogno, se non c'e solidarieta' non ci sara' mai integrazione. E sottolineo questo ultimo punto perche' la nostra identita' non puo' morire per mancata integrazione, la nostra unica responsabilita' e' solo l'integrazione all'interno di un modello comune non una accoglienza improvvida e banale che distrugge il nostro modello senza favorirne lo sviluppo. Adesso vi devo salutare questo e' quello penso da cui partire perche' sono gli elementi in cui questa societa' cittadina puo' meglio riconoscersi. Ciao paolo
Intendevo che occorre quali sono le politiche che incentivano il lavoro locale nelle sue varie forme, quali sono le politiche locali per la famiglia perche' essa possa stabilmente arricchire il tessuto sociale falconarese, quali sono le politiche per la scuola perche' essa non si rinchiuda all'interno della sua struttura ma si interfacci con la cittadina creando cultura, quali sono le politiche per i servizi perche' essi diventino piu' efficienti ed il cui costo possano Pesaro meno sui contribuenti soprattutto i meno abbienti, quali sono le politiche per la solidarieta' perche' nessuno mai debba essere lasciato solo, quali sono le politiche per l'integrazione perche' si tratti di vera integrazione nel tessuto sociale falconarese nel rispetto, nel mantenimento ed anche nell'assimilazione delle tradizioni e delle leggi locali. Dalla disamina di queste politiche occorre attraverso la conoscenza delle singole problematiche che vanno approfondite in modo accurato da chi ha intenzione di sposare questo progetto occorre formulare proposte dettagliate per la realizzazione di obiettivi chiari ed a breve medio termine perche' essi possano essere sottoposti a verifica dai cittadini stessi. Servono percio' persone qualificate ciascuno nel proprio campo che siano soprattutto nuove, giovani e competenti. Ciao PAOLO
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