Storie di burattini
C'era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. …
Così inizia la storia di Pinocchio. Una storia cara agli italiani, così cara che viene messa in scena ancora oggi un po’ ovunque nel Bel Paese.
Ieri sera, al Centro Pergoli, abbiamo assistito ad una nuova, originalissima, interpretazione. Calata su un tema di attualità, come la Quadrilatero, ed ambientata a Falconara.
Pinocchio si è presentato – non come un re appunto, ma come un burattino – al cospetto della cittadinanza, che vestiva i panni della Fata turchina. E come nella storia di Collodi, Pinocchio ha detto bugie per farsi credere più buono e più bravo agli occhi della Fata. E il naso si è allungato. Un poco, ma si è allungato davvero, anche se nessuno nella sala ha osato chiedere se si potesse misurarlo con precisione.
No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. …
Così inizia la storia di Pinocchio. Una storia cara agli italiani, così cara che viene messa in scena ancora oggi un po’ ovunque nel Bel Paese.
Ieri sera, al Centro Pergoli, abbiamo assistito ad una nuova, originalissima, interpretazione. Calata su un tema di attualità, come la Quadrilatero, ed ambientata a Falconara.
Pinocchio si è presentato – non come un re appunto, ma come un burattino – al cospetto della cittadinanza, che vestiva i panni della Fata turchina. E come nella storia di Collodi, Pinocchio ha detto bugie per farsi credere più buono e più bravo agli occhi della Fata. E il naso si è allungato. Un poco, ma si è allungato davvero, anche se nessuno nella sala ha osato chiedere se si potesse misurarlo con precisione.
E’ stato detto, a proposito della Quadrilatero, che con l’approvazione della Delibera di Consiglio del 2005 il Comune di Falconara ha di fatto già aderito alla Quadrilatero e quindi non può più tornare indietro.
E’ falso. Nella risposta ai quesiti posti dal Comune l’avv.Mancinelli ha ribadito con chiarezza che solo con la firma dell’accordo di programma il Comune aderisce alle condizioni poste dalla Quadrilatero e che la partecipazione finanziaria all’operazione – la famosa cattura di valore – non può essere imposta ma risponde ad una libera ed autonoma volontà dell’Amministrazione. Quindi la delibera del 2005 non costituisce un impegno ma è un semplice atto di indirizzo.
Questo punto peraltro è stabilito nello stesso documento definitivo della Quadrilatero del settembre 2005, in cui si dichiara che: “Sotto il profilo tecnico-urbanistico lo strumento attuativo delle destinazioni d’uso contenute nel PAV è quello dell’accordo di programma. (…)L’approvazione dell’accordo comporta la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle medesime opere.”
In altri termini, è il Comune che decide di finanziare le strade dell’appennino. Ed è un finanziamento cospicuo, di almeno 9 milioni di euro di soldi nostri, per consentire di andare da Ancona a Gualdo Tadino in 7,4 minuti di meno e da Ancona a Fabriano in 5,2 (fonte: Quadrilatero).
E stato detto anche che in un primo tempo la Quadrilatero non lasciava “neanche un euro” ai comuni e che grazie all’intervento dell’Amministrazione di Falconara si è ottenuto di conservare una parte degli oneri di urbanizzazione.
E’ falso. Nel già citato documento della Quadrilatero, al punto 4.4 – Analisi delle voci della “cattura di valore”, si elencano le seguenti voci:
- flussi addizionali ICI, corrisposti dai proprietari di terreni e immobili
- oneri di infrastrutturazione, rappresentati da un esborso aggiuntivo da parte del costruttore commisurato alle metrature edificabili
- parte degli oneri di urbanizzazione, riscossi dai comuni all’atto dell’insediamento da parte di un imprenditore in una area leader inserita nel PAV
In un successivo documento indirizzato dalla Regione Marche – servizio Governo del territorio, mobilità e d infrastrutture - al Comune di Falconara e datato 30 giugno 2006 si precisa che:
gli oneri di urbanizzazione primaria non vengono incassati dal Comune perché le opere sono a carico del concessionario; gli oneri urbanistici secondari sono incassati dal Comune e versati a Quadrilatero; il costo di costruzione resta al Comune.
A conti fatti al comune restavano circa 1.680 000 € (secondo i conti trasmessi dall’ufficio urbanistica di Falconara)
Dopo le rimostranze di diversi comuni (non solo di Falconara) la regola è stata modificata e nell’accordo di programma appare che ai Comuni resta il 30% del costo di costruzione e il 30% degli oneri di urbanizzazione secondaria, per l’ammontare dichiarato, nel caso di Falconara, di 1.100.000.
Un gran successo! Con in più la realizzazione delle opere di urbanizzazione a carico del Comune a seguito della richiesta di “anticipare” quella somma per coprire il disavanzo 2006. Chi conosce un minimo l’edilizia, sa che i costi effettivi dell’urbanizzazione primaria sono mediamente il 30% in più dell’importo degli oneri. Significa che Falconara dovrà spendere oltre due milioni rispetto al milione e sette che incasserebbe oggi.
Lunedì scorso mi chiedevo se di fronte ad un parziale dietro front del Sindaco su alcune questioni urbanistiche (porto e scuole) ci si poteva fidare. Ora non me lo chiedo più: la risposta è evidente.
E stato detto anche che in un primo tempo la Quadrilatero non lasciava “neanche un euro” ai comuni e che grazie all’intervento dell’Amministrazione di Falconara si è ottenuto di conservare una parte degli oneri di urbanizzazione.
E’ falso. Nel già citato documento della Quadrilatero, al punto 4.4 – Analisi delle voci della “cattura di valore”, si elencano le seguenti voci:
- flussi addizionali ICI, corrisposti dai proprietari di terreni e immobili
- oneri di infrastrutturazione, rappresentati da un esborso aggiuntivo da parte del costruttore commisurato alle metrature edificabili
- parte degli oneri di urbanizzazione, riscossi dai comuni all’atto dell’insediamento da parte di un imprenditore in una area leader inserita nel PAV
In un successivo documento indirizzato dalla Regione Marche – servizio Governo del territorio, mobilità e d infrastrutture - al Comune di Falconara e datato 30 giugno 2006 si precisa che:
gli oneri di urbanizzazione primaria non vengono incassati dal Comune perché le opere sono a carico del concessionario; gli oneri urbanistici secondari sono incassati dal Comune e versati a Quadrilatero; il costo di costruzione resta al Comune.
A conti fatti al comune restavano circa 1.680 000 € (secondo i conti trasmessi dall’ufficio urbanistica di Falconara)
Dopo le rimostranze di diversi comuni (non solo di Falconara) la regola è stata modificata e nell’accordo di programma appare che ai Comuni resta il 30% del costo di costruzione e il 30% degli oneri di urbanizzazione secondaria, per l’ammontare dichiarato, nel caso di Falconara, di 1.100.000.
Un gran successo! Con in più la realizzazione delle opere di urbanizzazione a carico del Comune a seguito della richiesta di “anticipare” quella somma per coprire il disavanzo 2006. Chi conosce un minimo l’edilizia, sa che i costi effettivi dell’urbanizzazione primaria sono mediamente il 30% in più dell’importo degli oneri. Significa che Falconara dovrà spendere oltre due milioni rispetto al milione e sette che incasserebbe oggi.
Lunedì scorso mi chiedevo se di fronte ad un parziale dietro front del Sindaco su alcune questioni urbanistiche (porto e scuole) ci si poteva fidare. Ora non me lo chiedo più: la risposta è evidente.
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PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU' SULLA QUADRILATERO ECCO UN VIDEO TRASMESSO IN UNO SPETTACOLO DI BEPPE GRILLO:
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Importante!
Lunedì 17 settembre alle ore 21, al Centro Pergoli,
si riunisce il Parlamento dei Cittadini Falconaresi per discutere su
"Quale futuro per Falconara?" e definire insieme le iniziative da intraprendere.
Etichette: Valutazioni sui fatti
12 Commenti:
Direi che chi chiunque fa il Pinocchio potrebbe incorrere nel millantato credito, che per la legge italiana, se si configura un raggiro ai danni di qualcuno, è reato. Di seguito uno stralcio del codice penale...a proposito, nel caso di commissariamento del comune, leggo sul giornale, cronaca di ancona del messaggero, che si andrebbe a votare a maggio prossimo, che è praticamente arrivato...:
CODICE PENALE
Capo II
Dei delitti contro il patrimonio mediante frode
640. Truffa. — Chiunque, con artifizi o raggiri (1), inducendo taluno in errore (I CITTADINI DI FALCONARA), procura a sé o ad altri un ingiusto profitto (SONO MOLTI) con altrui danno (SEMPRE AI CITTADINI DI FALCONARA)(2), è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro.
La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da trecentonove euro a millecinquecentoquarantanove euro:
1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare [c.p.m.p. 162, 32quater];
2) se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l’erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell’Autorità [649].
Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze previste dal capoverso precedente o un’altra circostanza aggravante.
Si tratta della principale figura di delitto contro il patrimonio compiuto mediante frode [v. Libro II, Titolo XIII].
Essa presenta notevole affinità con altre figure criminose rispetto alle quali è opportuno evidenziare la differenza: in particolare, il reato di truffa ha in comune con quello di insolvenza fraudolenta [v. 641] il conseguimento di un ingiusto profitto, se ne differenzia per le modalità dell’azione criminosa che, nell’un caso, postula un raggiro della vittima, nell’altro, un’azione di occultamento del proprio stato di insolvenza che non raggiunge l’intensità di un vero e proprio raggiro.
Va altresì ribadita la differenza tra la truffa e il furto aggravato dall’uso del mezzo fraudolento [v. 625, n. 2]: nell’un caso, il possesso della cosa è ottenuto mediante il comportamento volontario della vittima indotta a ciò da un errore che ne vizia la volontà; nell’altro caso, il possesso è ottenuto contro la volontà del derubato.
Infine, è discusso il rapporto intercorrente tra la fattispecie in esame e il reato di millantato credito [v. 346]: autorevole dottrina identifica nel millantato credito una figura speciale di truffa con la conseguenza che i due reati non possono concorrere; la giurisprudenza e altra parta della dottrina ritengono, invece, che i due reati si differenzino per l’oggetto (inviolabilità del patrimonio nella truffa, e prestigio della P.A. nel millantato credito), per l’elemento materiale e per il conseguimento dell’ingiusto profitto (che sono requisiti necessari della truffa, mentre possono mancare nel millantato credito), sicché, qualora uno stesso fatto presenti gli estremi tanto della truffa che del millantato credito, l’agente risponderà dei due reati in concorso.
(1) Si discute se la semplice menzogna possa costituire una condotta fraudolenta: la prevalente dottrina e la giurisprudenza rispondono in senso positivo affermando che l’artificio o il raggiro di cui parla l’art. 640 non consistono soltanto in una sottile e subdola messa in scena, essendo sufficiente a concretarli qualsiasi simulazione o dissimulazione o qualsiasi subdolo espediente posto in essere per indurre taluno in errore.
In quest’ottica, si ritiene che possa assumere rilevanza finale anche il silenzio o la reticenza quando costituiscano violazione di uno specifico obbligo giuridico di comunicazione, ovvero, secondo alcuni autori, quando costituiscano violazione del principio di buona fede (es.: si omette di segnalare le proprie abilità al gioco per indurre altri a giocare).
(2) Il danno e il profitto devono porsi in un rapporto di conseguenzialità rispetto all’errore della vittima. In particolare, pur in assenza di una precisa previsione normativa, dottrina e giurisprudenza sono concordi nel ritenere che il danno e il profitto debbano scaturire da un atto di disposizione patrimoniale, positivo o negativo, che può avere ad oggetto sia beni mobili che immobili.
Quanto alla natura del danno va detto che deve trattarsi di un danno patrimoniale, cioè consistente in una deminutio patrimonii. È, tuttavia, discusso se esso debba essere valutato in base ad un criterio oggettivo o soggettivo: la soluzione del problema rileva in ordine alla possibilità di far rientrare nell’art. 640 la cd. truffa contrattuale, che ricorre nei casi in cui l’atto di disposizione patrimoniale della vittima sia bilanciato da una controprestazione economicamente equivalente ad esso, ma priva di utilità per il soggetto passivo. Si pensi al famoso caso di un rappresentante di commercio che ha indotto un contadino ad acquistare, al giusto prezzo, un macchinario agricolo del tutto inutilizzabile sul suo terreno.
La giurisprudenza tende a dare rilevanza ad una dimensione soggettiva del danno, con la conseguenza di ritenere punibili anche le suddette ipotesi di truffa contrattuale.
Quanto, invece, al profitto va detto che esso può consistere nell’acquisizione di qualsiasi utilità patrimoniale e non, purché ricorra il requisito dell’ingiustizia, cioè l’assenza di una qualunque tutela giuridica, anche solo indiretta, di tale profitto.
http://www.youtube.com/watch?v=wzjjyPuWGEE
http://www.youtube.com/watch?v=wzjjyPuWGEE
http://www.youtube.com/watch?v=wzjjyPuWGEE
http://www.youtube.com/watch?v=wzjjyPuWGEE
http://www.youtube.com/watch?v=wzjjyPuWGEE
Per carita niente in contrario col movimento di grillo che spesso solleva giuste cause , ma basta leggere il suo blog e i commenti che si capisce che il movimento è composto soprattutto da benestanti che vogliono un mondo \"perfetto\" pulito ecologicamente ma non solo. un movimento che si colloca a destra di pietro che certo non è di sinistra .anche alcune dichiarazioni di grillo alla festa dell\'unita lasciano intravedere una certa intolleranza per il diverso.Potrebbe essere l\'inizio di una nuova destra con infiltrazioni forzanuviste e leghiste.
in bocca lupo a grillo che è sempre un grande comico
ah beppegrillesiiii !! ma de che democrazia parlate se mi escludete dallla partecipazione gente condannata per aver menato un padrone o perche aveva una canna di troppo o perche . e poi volete dare il potere ai cittadini senza parlare di eliminare il capitalismo , immagina un comitato di industriali incensurati, e che non li volete fa partecipa'? allora non sarebbe democrazia . allora che è?
Pensavo che certi schemi mentali appartenessero ormai al passato: padroni, capitalismo, dittatura del proletariato, comunisti e fascisti,...
Ma vi siete accorti che il mondo è cambiato? che non esistono persone, in occidente, che si possono dire immuni da un sistema che sta divorando il pianeta?
Siete ancora in grado di farlo lavorare il cervello?
Se ci provate vi accorgerete dell'inutilità di sognare rivoluzioni da parte di minoranze "coscienti" (verso dove?). Il cambiamento è un processo lungo e faticoso, che va costruito dal basso. E il primo per farlo passo è proprio quello di rimettere in discussione i vecchi schemi mentali (Carlo Marx scrisse il Capitale nel 1850. Un'analisi formidabile, da leggere ancora oggi con attenzione, ma pur sempre del 1850...).
Cominciamo a fare qualcosa di nuovo e di concreto qui a Falconara...
dal basso ma escludendo i proprietari di ditte aziende e negozi e attivita varie , se non si rischia o si ha sempre il dubbio del conflitto di interessi .
Devo dire, cari amici che vi accomunate a me nell'interesse per il bene di Falconara che, con tutto il rispetto per le altrui idee, purtroppo mi viene l'orticaria a sentire certi discorsi, perdonatemi ma lo devo dire. Ma stiamo scherzando? Cominciamo dal basso, escludendo però commercianti, proprietari di ditte, ecc? Ma ragazzi, chi è proprietario di una ditta non può forse essersi fatto da solo onestamente? Io ne conosco a centinaia di persone così... Facciamo votare solo gli operai, così non c'è conflitto di interessi?! Certo, come no! Forse che i sindacati, le confederazioni operaie, non sono portatrici di interessi (degli operai ovviamente)? L'onestà, la rettitudine morale, non appartengono a nessuna e a al contempo appartengono a tutte le categorie sociali, perchè in realtà sono virtù proprie delle persone! Conosco artigiani, professionisti, operai, impiegati, onesti e disonesti. Forse che l'impiegato che si imbosca per non lavorare è onesto? Ognuno produce il bene o il male in quantità proporzionale al posto che occupa, ma dipende solo da se stesso. Io sono un lavoratore autonomo di quelli che ha cominciato da zero, i miei genitori erano operai. Io dopo 17 anni di sudore e di nessuna tutela, riesco a portare a casa l'equivalente per poter vivere onestamente, niente di più, e conosco cosa vuol dire tirar la cinghia, molto meglio di molti...e qui non voglio proseguire. Parliamo di idee e non di altro, l'onestà non ha ne prezzo ne sigillo sociale! Condivido pienamente quanto affermato da Spartacus ed aggiungo che per me contano le idee più di chi le propone, e chiunque proponga una idea per me condivisibile, fosse un comico o un attore drammatico, o il pescatore o l'operaio o il professionista, avrà la mia approvazione.
Alhoa fratelli, un abbraccio a tutti.
comunque molti non fanno lo scontrino fiscale. e quelli che almeno una volta non l'hanno fatto non posso partecipare ad iniziative
il titolaree di impresa che assume lavoratori precari non puo partecipare alla vita pubblica . chi licenzia gli iscritti al sindacato non puo partecipare a nevssuna iniziativa . che poi vanno in giro col bmv da 100 piottone .purtroppo molti lavoratori per paura di essre licenziati non si ribellano, . bisogna fare una legge che proibisca il licenziamento se non per gravissimi motivi . credo che i titolari di impresa bravi siano d'accordo
un cittadino incensurato , ottimo padre di famiglia, fedele alla moglie , ligio ai doveri, mai una sigaretta fumata od altro, astemio, mai una multa in auto, promosso a pieni voti , proprietaro di un appartamento di 50 mq che lo affita a 400 euro e + . è un ladro legalizzato .deve essere escluso da tutte le iniziative popolari. piuttosto puo partecipare l'inquilino bosniaco che è stato condannato per non aver pagato l'affitto e per aver tentato di tirargli una sedia.
sono in accordo con anonimo, cacchio, e poi vieterei le iniziative popolari anche a chi all'asilo ha rubato la merenda a un compagno, e a chi ha leccato un chupa-chupa a tradimento alla sorellina minore, e pure a chi nella vita si è masturbato almeno una volta e per sua fortuna ancora ci vede!!!
Ragazzi su! E' evidente che medioman sta scherzando.
Spero...
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