Quale città / 1 - L'Identità
Il Blog cambia rotta. E' ora di cambiare.
E' ora di iniziare a pensare alla città che vogliamo, superando la fase dell'opposizione su ciò che gli altri vogliono fare e che non ci sta bene.
Occorre chiedersi perchè non ci stanno bene quelle idee e quei progetti di "sviluppo". Che cosa sentiamo essere oltraggiato o compromesso da quelle proposte, ribaltando in modo positivo quella che ancora è una sensazione, farla diventare un pensiero cosciente e volitivo.
Iniziare questo percorso significa fare innanzi tutto "tabula rasa" di ciò che è stato detto e fatto partendo da concetti, come lo "sviluppo", che sono un punto di arrivo di un processo critico di comprensione di una realtà territoriale e non un punto di partenza astratto.
Il vero punto di partenza è quello di individuare e declinare i "valori" ed i caratteri del nostro territorio e della nostra città. Quelli che contribuiscono a definirne l'identità.
Una città senza identità è una città inesistente, uno spazio infinitamente "occupabile" e manipolabile da chiunque e per qualsiasi uso. Una città nella quale la cittadinanza non ha luogo.
Iniziamo da questo blog, per riflettere su che cosa Falconara è, in termini il più possibile assoluti, non riferiti a contingenze, a problemi attuali od a fatti, proprio come se dovessimo descrivere una persona e il suo carattere, indipendentemente da quello che ha fatto o non ha fatto negli ultimi giorni.
Comincerò io, ovviamente, a porre alcune definizioni, lasciando che i commenti confermino o neghino queste definizioni, ne approfondiscano il significato, o ne aggiungano altre.
Ogni post sarà dunque un post "aperto", di durata illimitata, non legato ad una successione cronologica come è stato finora dove ogni nuovo post chiudeva di fatto il precedente.
Tratteremo via via vari argomenti ed aspetti, fino ad arrivare, soltanto dopo aver maturato un pensiero condiviso sulla nostra città, ad affrontare le problematiche concrete, forti di una superiore consapevolezza e di una più vasta e fondata capacità di giudizio.
Che cosa è Falconara?
- Falconara è una città di mare, e si affaccia sul golfo dorico
- Falconara è un nodo di comunicazioni. Il più importante e baricentrico della Regione
- Falconara è la testata valliva, la foce, del fiume Esino
- Falconara è una città giovane con una elevata mobilità sociale. Quindi naturalmente multiculturale
- Falconara fa parte di un sistema urbano vasto, che la lega sia ad Ancona che alla bassa vallesina (specie Castelferretti)
- Falconara è una città allungata. A differenza di Castelferretti, Falconara non ha un centro che funzioni da riferimento per l'intero abitato
- Falconara è una città verticale, arrampicata sul versante costiero
Etichette: Quale città
19 Commenti:
http://www.identitaetradizione.it/
Le definizioni mi paiono azzeccate, ma forse vanno specificate un po'. Partiamo dalla prima: Falconara è una città di mare. D'accordo, ma che tipo di città di mare?
Sicuramente non è un porto, per via della costa bassa e sabbiosa e perchè è troppo vicina ad Ancona, che invece porto lo è da sempre.
La sua storia ci dice che Falconara nasce e si sviluppa fin dall'inizio come città balneare, anche se poi la ferrovia e l'Api hanno negato un futuro in questo senso. Ma il riscontro che hanno avuto gli investimenti prodotti dagli stabilimenti balneari negli ultimi anni, sono la testimonianza che la spiaggia è senz'altro una parte fondamentale dell'identità di Falconara.
falconara è cosi' . punto.
ah era era citta' balneare? e come mai i proprietari di stabilimenti dell'epoca non si sono moblitati quando videro venir su le ciminiere dell'anonima che avrebbero decretato il loro declino economico? se lo avessero fatto coinvolgendo i cittadini , forse non saremmo qui a chiedere le accise di nulla, certo ci sarebbero stati degli scontri forse spargimento di sangue. ma almeno era salva la vocazione principale della citta' molti avrebbero potuto avere il proiprio stabilemento e altri il proprio alberghetto, la ppensioncina , il bar , e tutte le strutture turistiche annesse ae connesse . che l'accidia dei vecchi serva da lezione ai giovani, anche se è troppo tardi
Il Messaggero 07/10/2007
FALCONARA - La Raffineria Api “regala” un’aula nuova di zecca ai futuri ragionieri. Un’aula dell’Itc Serrani, infatti, è stata totalmente rinnovata grazie alla collaborazione tra l’istituto e la raffineria falconarese. Adesso, a disposizione degli studenti dei corsi Igea e Erica, ci sono 14 nuovi personal computer di ultima generazione per riuscire ad andare di pari passo con l’evoluzione della didattica. La cerimonia di inaugurazione della nuova aula di informatica si è svolta due giorni fa all’istituto di via Santorre di Santarosa. Al taglio del nastro hanno partecipato il direttore generale dello stabilimento Api Mario Cetriolo, il parroco di San Giuseppe don Leonida Fabietti e una delegazione di studenti. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico RENZO FRANCIOLINI che durante la cerimonia ha sottolineato che “il rapporto tra istituto e aziende locali è una delle strade da percorrere per rendere i ragazzi più consapevoli e pronti al mondo del lavoro, ma rappresenta anche una risorsa per migliorare le attività scolastiche che sono sempre più intense a fronte di risorse pubbliche tendenzialmente più esigue”. Dall’Api sottolineano invece come l’azienda voglia continuare a partecipare con questo genere di iniziative alla vita del territorio. Non è la prima volta che l’Api orienta la sua azione sul mondo scolastico. Già da qualche anno, con il progetto “Datti una scossa”, rivolto alle scuole superiori di tutta la provincia, l’Api premia gli studenti che presentano progetti migliori sul risparmio energetico. Ora con questa ulteriore iniziativa stringe il rapporto con le istituzioni scolastiche.
Certo che finché avremo persone come questo dirigente scolastico e con l'assenza della politica locale Falconara non potrà mai assurgere ad un ruolo autonomo indipendente da quei poteri forti che decidono il percorso della vita di noi falconaresi. 14 computer in cambio di tutta la m...a che ogni secondo immette nell'aria nell'acqua nel territorio circostante. E' semplicemente vergognoso avere simili persone che educano i nostri figli.
E' vergognoso, lo so. Lo sappiamo tutti.
Ed è giusto per questo continuare a denunciare questi fatti. Ma probabilmente non basta.
Se ho capito bene, il senso dell'iniziativa lanciata da Brunelli è proprio il tentativo di superare l'ambito della sola protesta per dire finalmente chi suamo e cosa vogliamo.
Se è così, e spero che Brunelli me lo confermi, ritengo questa una strada maestra, da percorrere tutti insieme con forza.
Quello scambio che dici, tra 14 computer e l'inquinamento dell'acqua, dell'aria, del territorio diviene VERGOGNOSO soltanto quando la nostra acqua, la nostra aria e il nostro territorio hanno Valore. Un valore riconosciuto da tutti.
Dobbiamo formare una nuova coscienza per la quale il bene pubblico è un bene di tutti e non una "res nullius", una cosa di nessuno.
Un suggerimento: per evitare che i soliti idioti usino il blog per dire idiozie o fare confusione (vedi il rimando al sito di AN), consiglio di usare la funzione di controllo dei commenti, dando spazio a quelli che intervengono in buona fede.
Lo sviluppo di questo blog in questa direzione mi sembra un'ottima proposta, vorrei pero'provocatoriamente ricordarvi che la giunta precedente a questa aveva avviato uno studio della città per riappropriarsi del sua vocazione a mare, vi invio pertanto un link :
http://www.mclink.it/personal/MF8408/BoccaDellaVerita/2006-04-06%20periferiaSubordinata.htm
Saluti a tutti
Falconara è una città le cui principali matrici ambientali (aria, acqua, suolo, salute, etc...) sono seriamente compromesse.
Falconara è una città i cui abitanti non sentono (più?) l'orgoglio di appartenervi.
Falconara è una città i cui abitanti si sono abituati al "brutto" che li circonda, confondendolo se non con un "bello" almeno con un "accettabile".
purtroppo l\'amministrazione prima dell\'ultima ha fatto degli scempi artistico-urbanistici , confondendo il bello ma discreto ed economico , con il bruttismo sfarzoso e inutile
purtroppo l\'amministrazione prima dell\'ultima ha fatto degli scempi artistico-urbanistici , confondendo il bello ma discreto ed economico , con il bruttismo sfarzoso e inutile
Intervengo solo per confermare che il senso dell'iniziativa è proprio quello colto da Spartacus.
Quanto al fatto di filtrare i commenti, è una questione che mi sono posto più volte, ma ritengo che, finchè possibile, è meglio che il blog sia espressione vera di chi segue le vicende di falconara, anche di quelli che tu definisci "idioti".
Non volevo emarginare gli idioti, ma soltanto migliorare la qualità del blog. Ma va bene anche così.
Noto però una certa difficoltà di chi partecipa al blog nel pensare Falconara in positivo.
E' vero che l'immagine più comune è quella di una città in degrado, con un ambiente gravemente compromesso, ma se parliamo di "identità" dobbiamo sforzarci di trovare quello che di buono questa città conserva, sia come ricordo che come possibilità.
A me capita di viaggiare spesso e di stare fuori Falconara per settimane, a volte mesi.
Quando ritorno noto alcuni aspetti, più di altri, che ancora riescono ad emozionarmi, ad affezionarmi a questo posto.
La vista del mare, specie dal balcone di Falconara Alta; le strade alberate ed i gisrdini, alcuni bellissimi, nella zona sotto il vecchio Comune; l'incontro domenicale con amici e conoscenti, tra piazza Mazzini e Piazza Garibaldi; il caffè da Bedetti.
Questi aspetti, e non più di questi, quando sto lontano provocano in me ancora una certa nostalgia di casa.
Vogliamo anche dire che Falconara non è una propriamente una città? Palombina, la parte alta, Villanova, Piazza Mazzini, Castelferretti, Stadio, Tesoro.
Tutti pezzetti, alcuni con un piccolo centro di quartiere altri senza niente.
Qualcuno mi sa dire cosa c'è a PALOMBINA?
Ma anche in quello che ci ostiniamo a chiamare CENTRO, cosa c'è? Un negozio, un locale di un certo tenore, un qualsiasi posto che qualifichi un pò Falconara? NIENTE.
Ecco, forse è il NIENTE, che identifica Falconara!
Ci avente mai pensato?
la bellezza di falconara è la multiculturalita\' che va aiutata e valorizzata creando quel mix di etnie tipico di una citta di frontiera. purtroppo c\'è l\'api che distoglie da tutto
Dire che Falconara è città multiculturale può essere oggi visto come una provocazione o una proiezione verso un futuro che sembra inevitabile. In realtà questo aspetto ha radici profonde in questa terra. Più profonde della stessa giovane storia dell'abitato attuale.
L'amico e stimato Fabio Serpilli, profondo conoscitore del linguaggio popolare, mi segnalava come il fiume Esino rappresenti una "frontiera fonètica" tra la parlata di derivazione gallo-celtica a nord e quella umbro-picena a sud (con l'eccezione di Castelferretti, avamposto del parlare gallico).
Se poi leggiamo la storia dei popoli che hanno abitato più di recente questi luoghi, notiamo le poderose immigrazioni di schiavoni ed albanesi a seguito delle pesti del 1200 e del 1400; migrazioni di coloni lombardi, romagnoli e giuliani (basta notare i cognomi più diffusi per risalire alle loro origini); di abruzzesi e pugliesi nei primi del novecento; di campani più di recente. Ora tocca di nuovo agli albanesi, ai romeni, agli slavi, ai cingalesi, ai cinesi, agli africani.
Gli antichi migranti, con l'aiuto di quelli che già abitavano qui, oggi si sentono i veri "falconaresi". I nuovi migranti, col nostro aiuto, lo diventeranno presto.
Falconara è una città dimessa.
Non capisco perchè si continua a voler costruire quando ci sono un sacco di aree in degrado.
La caserma, la Montedison, tutta l'area della ex Nord Legno, l'edifico di Angelini sotto il cavalcavia, la ex Filipponi, quel brutto rudere all'ingresso di Castelferretti. Pensiamo a sistemare tutta questa 'mondezza' invece di produrne di nuova!
Falconara l'identità ce l'aveva, ma l'ha venduta. Ed è difficile rifarsela. L'dentità si costruisce nella storia e nei ricordi della gente.
Io ce li ho i ricordi. Ho ancora davanti agli occhi l'immagine di cos'era Falconara quando ero giovane, e non solo perchè ero giovane e, si sa, da ragazzi e tutto bello.
Falconara era uno spettacolo! e quando ci ripenso me s'illumina j'occhi e me piagne l' core.
Però io un ricordo ce l'ho. Ma un giovane che viene su oggi a Falconara cosa vede? Quale gente vede?
Ora sento sempre parlare di "multiculturalità". Sarà, ma non penso che su questo si può ricostruire un'identità. La strada è un'altra, ma a esse sinceri, non so ancora quale.
E' fadiga, fiòli mia.
al poro vecchio di orciani'
ti porto rispetto solo perche sei anziano (se è vero)
ma una persona che dice:piu o meno "quale gente vede uno che nasce a falconara"
non merita nessuna attenzione , nemmeno gli si puo spiegare nulla , e gia' è troppo
Concordo con l'Anonimo.
Caro "vecchio" di Orcianì, non è l'età che ti rende "povero" e degno di compassione. Ma quello che pensi della "gente".
L'essenza di Falconara è sempre stata il suo essere una RELAZIONE.
E' nata in fondo come nodo ferroviario.
Non si può obiettare sul fatto che fa parte del golfo di Ancona e che pertanto è parte di Ancona. Non a caso era chiamata Ancona VI.
Non si può neanche negare che è parte della vallesina.
Falconara mette quindi in relazione Ancona con la vallesina, il mare con le aree interne, L'adriatico con Roma.
Falconara è una citta di TRANSITO, qundi naturalmente punto di relazione di genti e di culture.
Non ha quindi senso cercare una centralità a Falconara, perchè la sua essenza è di non avere centro, ma luoghi.
Più ci penso e più l'essenza di Falconara mi affascina, per la sua modernità.
Spesso per cercare ciò che non può essere, finiamo per non accorgerci di ciò che abbiamo. Pigrizia. Paura del nuovo. Forse quello che ci manca è proprio il coraggio.
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