X FALCONARA

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martedì 2 ottobre 2007

starci o non starci? dipende se piace...


C'era da aspettarselo.

Ci avevano raccontato che... si', tutti erano perplessi sull'operazione Quadrilatero (specie Rifondazione Comunsita) ma che essendo riusciti a "strappare" dalla Regione la condizione dell'anticipo dei 1,1 milioni lasciati al Comune, più gli oneri di urbanizzazione primaria (da restituire entro un paio di anni), soltanto per salvare Falconara dal dissesto, obtorto collo, era necessario aderire.

Ieri il commissario ha firmato l'adesione alla Quadrilatero senza che la Regione abbia ancora deliberato sull'anticipo. In altre parole, senza che quella condizione ineludibile avesse uno straccio di garanzia formale.

Se qualcuno aspettava una prova del fatto che l'adesione alla Quadrilatero era una cosa da fare punto e basta. indipendentemente dal dissesto o da qualsiasi problematica locale, eccolo servito.

Falconara è e resta lo zerbino della Regione.

Il modo di fare e di essere delle segreterie di partito non cambia. Il "sistema" non cambia! Loro non cambiano! A meno che non siano costretti a cambiare.

E chi può costringerli al cambiamento siamo solo noi cittadini, e lo strumento per farlo è quello della partecipazione.

Ma come fa uno che lavora e corre dalla sera alla mattina e magari non riesce nemmeno ad arrivare tranquillo alla fine del mese a trovare il tempo di impegnarsi, di andare alle assemblee, di far lavorare il cervello, di manifestare? E come può farlo un precario o un anziano o un indigente che soffre per la carenza di servizi?

E' difficile, lo so, ma i casi sono soltanto due: o vi piace questo tipo di rapporto- e allora è giusto non fare nulla - o non vi piace - allora lo si cambia.

Lamentarsi non serve a nulla perchè nessuno vi aiuterà, anzi peggiora la situazione, perchè a loro, così, piace moltissimo.

Quando nell'800 gli operai venivano trattati come bestie è stato solo grazie alla partecipazione ed alla lotta che si sono conquistate condizioni di vita e di lavoro più soddisfacenti.

Oggi, per certi versi, siamo daccapo. Ci aspetta un'altra forma di rivendicazione, più ampia, riferita non solo al nostro ruolo nel ciclo produttivo, ma al nostro essere persone e cittadini liberi. Una battaglia per la nostra dignità, in difesa della democrazia, in difesa del diritto di decidere per il bene della nostra salute, del nostro territorio, della nostra cultura.

Non esistono altre soluzioni. Occorre gridare alla Regione ed alle lobbies politico-economiche che la governano, che i falconaresi sono stufi di subìre e non essere ascoltati neanche quando si chiede di essere trattati alla pari degli altri comuni; stufi di essere presi in considerazione solo quando serve agli interessi di qualcuno. Stufi di essere sottoposti a ricatti, a rapine.

Occorre reagire, con forza, altrimenti loro continueranno.

Forse vale la pena spendere per questo un pò del nostro tempo. Forse questo ci potrà dare qualcosa di più di una partita di coppa alla tv, di una sagra di paese, di una sera in discoteca o di una chat su internet.

Ricordo le parole di una bellissima canzone di Giorgio Gaber: "la libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero, Libertà è partecipazione".

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