X FALCONARA

spazio libero di chi vuole un futuro migliore per la nostra città

domenica 27 gennaio 2013

Soltanto la ragione discerne l'illusione dalla realtà



Esiste una tangibile difficoltà nella classe politica a stare con i piedi per terra. Vuoi per l’abitudine, consolidatasi in anni di sostanziale agiatezza economica, di sbandierare lo sviluppo e la crescita come garanzie di ricchezza; vuoi anche per il naturale istinto dei politici di affabulare la gente mediante la rappresentazione di sogni.
Ma oggi la situazione è diversa. Oggi la gente avverte l’esigenza di risposte concrete. E così i politici, non appena aprono bocca, vengono presi a sassate e insultati come una maledizione.

Tuttavia la politica continua a puntare sulle arti illusorie e si ricava il suo spazio nell’ignoranza, come astrtologi e indovini proliferano in un mondo che pur si dice fondato sulla “certezza” del dato scientifico.
In urbanistica ciò si traduce nell’ostinata proposizione di vecchie formule per rilanciare l’edilizia, per fomentare grandi progetti di trasformazione, di reinfrastrutturazione, di modernizzazione.
Non si vuole prendere atto della realtà, che ci parla di problemi esattamente inversi: dell’eccesso di costruito, delle enormi aree dismesse di cui non si sa che fare, dei siti inquinati che non si sa come bonificare, dell’invenduto, della mancanza di investitori in tutto ciò che ha a che fare con l'edilizia.

Venendo a Falconara è certo legittimo e utile prefigurare  scenari ambiziosi di ridisegno della città, di revisione del sistema della mobilità, di ristrutturazione e rifunzionalizzazione degli spazi. Ma dobbiamo essere consapevoli che almeno nei prossimi cinque-dieci anni ciò non sarà possibile se non attraverso interventi eccezionali e straordinari.
Proporre nuove lottizzazioni extraurbane o anche grandi progetti di riconversione di aree dismesse, mega-parcheggi pluripiano, sono colossali bufale che svaniscono dopo anni come bolle di sapone o peggio ancora producono incompiute che diffondono il senso di degrado urbano.
L’attività su cui deve puntare un’amministrazione locale, in mancanza di capacità di investimento economico, è ben altra:
1        L’utilizzo del patrimonio edilizio inutilizzato, da stimolare con la leva fiscale al fine di reimmettere nel mercato la grande quantità di alloggi esistenti abbassando e rendendo più accessibili i prezzi di acquisto e di affitto.
2   Il ridisegno degli spazi aperti per ricavare più aree per parcheggi nella consapevolezza che il fabbisogno di spazi per le auto tende a diminuire e che quindi si può progressivamente sostituire l’asfalto con il verde.
3        La realizzazione di dispositivi pubblici per la produzione di energia (tettoie e tetti fotovoltaici) e/o di soluzioni per abbassare il costo della pubblica illuminazione.
4        Il rinnovamento qualitativo, energetico e strutturale degli edifici esistenti, ivi comprese le dotazioni utili a servire una popolazione sempre più anziana
5        L’ottimizzazione degli spazi interni ai lotti edificati, creando zone semipubbliche interne alle pertinenze condominali, percorsi pedonali e ricavando nuovi spazi per la sosta in modo da togliere le auto dalle strade.
6   La realizzazione di percorsi protetti per la mobilità pedonale (es.per andare a scuola a piedi) e ciclabile, la ridefinizione del sistema del trasporto pubblico
7        la riduzione e la prevenzione delle condizioni di rischio del territorio
8    L’individuazione di ambiti in cui attuare piani di diradamento che coinvolgano gruppi di edilizia obsoleta e/o complessi pluripiano accomunati da una qualità abitativa molto bassa.

Le risorse per il diradamento delle città possono essere ottenute mediante i proventi di cui al punto 1 e/o mediante un apposito fondo aperto al contributo collettivo dei cittadini e delle imprese locali. 
Il diradamento consente la progressiva riqualificazione-valorizzazione della città, l’eliminazione di punti critici e degli  impedimenti alla realizzazione di nuovi collegamenti  anche ciclabili.


 Di questo i cittadini seri vorrebbero poter discutere, ma si ritrovano politici che vendono palloncini e raccontano favole di un mondo che non c’è.
Certo le battaglie antagoniste contro gli scempi e le aggressioni al territorio che si continuano a perpetuare sono importanti ma rischiano di essere sterili e fini a se stesse se non si proiettano in un agire positivo, in una affermazione fattiva della possibilità di migliorare la nostra città pur senza risorse economiche; se non si inseriscono i uno sguardo rivolto all'insieme delle problematiche connesse alla gestione del territorio.

Nessuno tra i politici, nè chi crede nella potenza salvifica dell'edilizia nè chi professa lo stop alla costruzione come una fede, parla ad esempio  della nuova legge urbanistica regionale che rischia di consegnare ancora di più il territorio nelle mani dei partiti per conto delle lobbies degli speculatori. 
Nessuno cerca di spiegare da dove arrivano i soldi che finanziano operazioni edilizie in una realtà in cui la domanda di nuove abitazioni è inesistente e la popolazione cala. Perchè quei soldi vengono comunque spesi in operazioni che falliscono dopo un anno. 

Meglio sognare... tante belle casette nuove, tutte colorate, immagine di un mondo annoiato di benessere da soap opera...oppure, all'inverso,.. un mondo incontaminato dove non si costruisce più se non con il legno, la paglia o il marzapane...   L’importante è che la fiction continui.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page