Janus
Penso che ognuno di noi, nella situazione politica che stiamo attraversando, dovrebbe porsi una domanda: Perchè proprio ora che il sistema finanziario-capitalista sta crollando su se stesso il fronte socialista che gli si è contrapposto per due secoli invece di prendere per mano il destino del mondo appare trovarsi in uno stato di profonda crisi di identità?
Chi incarna la rivolta sociale, chi parla di "rivoluzione" oggi è altra gente, che parla linguaggi assolutamente diversi e che appaiono ai depositari "storici" dell'antagonismo di sinistra come vuoti, immaturi, semplicistici e addirittura pericolosi...
E' come se la sinistra si rivelasse oggi incapace di essere e di pensarsi al di fuori della competizione duale con la destra. Al di fuori di quel porsi l'uno di fronte all'altro in un rapporto dichiarato di odio che, dopo due secoli, col manifestarsi del male terminale nel capitalismo, sembra celare un amore inconfessabile, un legame necessario.
Renzi incarna oggi la figura del figlio di questo amore proibito, il tentativo disperato di unire gli opposti in modo da resistere al nuovo soggetto politico appena entrato in scena. Un soggetto eversivo che non accetta le regole, i compreomessi, le logiche della politica che per due secoli hanno visto competere sullo stesso, unico ring, destra e sinistra.
Il vecchio dualismo muore e ne nasce uno nuovo. Non più destra e sinistra, incentrata sulla lotta di classe e sulle leggi dell'economia e della finanza. Il nuovo dualismo pone altri confronti: quello tra Sviluppo e Progresso, tra Crescita e Benessere, tra Delega e Partecipazione, tra Competizione e Solidarietà, tra Successo e Soddisfazione, tra pensiero massificato e pensiero individuale, tra Avere ed Essere.
Non dobbiamo commettere l'errore di pensare che questo dualismo si manifesti nella società allo stesso modo di come si manifestava nella società capitalista-socialista, in cui si definivano due eserciti contrapposti: l'internazionale del socialismo contro l'internazionale economico-finanziaria, Russia contro USA , etc...
Si tratta di due visioni del mondo e dell'individuo la cui distanza è a mio avviso ancora più grande e profonda rispetto a quella che conosciamo tra destra e sinistra che almeno condividevano il campo di battaglia e rendevano necessaria l'esistenza della parte antagonista.
Le affermazioni di Grillo di voler "spazzare via" la vecchia politica, la decisa affermazione dei principi della democrazia diretta, preludono ad una modifica complessiva del contratto sociale tra individui e comunità come lo intendiamo oggi e che ci deriva dalla rivoluzione francese.
In questo, almeno in prospettiva, non riseco ad immaginare relazioni possibili tra il vecchio ed il nuovo mondo se non riferndomi ad altri scenari, tipici della sfera filosofica o teologica. Un dualismo inconciliabile, estremo ma vitale come lo yin-yang o il rapporto bene-male dove però non ci sia la ricerca di un vincitore, ma al contrario - parafrasando Nietzsche - un andare al di là del bene e del male, accettando le differenze e le contrapposizioni come fatto naturale e necessario, che non impedisce, a livello sociale, la possibilità di una coesistenza durevole nella ricerca, per ciascun individuo, della propria idea di felicità nel rispetto di quella degli altri.
Il nuovo dualismo che si sta appena prefigurando pone quindi da un lato chi crede che esista una Verità accessibile o almeno rivelata, tale da definire con certezza cosa sia il bene e cosa sia il male, nella convinzione che occorra stare dalla parte del bene e competere con il male per sconfiggerlo. Dall'altro lato chi crede che la Verità, sebbene esista, non è accessibile agli uomini e che il bene ed il male, essendo condizioni date alla nostra esistenza sulla terra, non sono individuabili in modo assoluto e che, naturalmente, coesistono nelle cose ed in noi stessi.
Questo spiega a mio avviso il perchè si stiano delinendo nuove "simpatie" tra gruppi politici e sociali fino a ieri lontani se non contrapposti.
Perchè, ad esempio si stia manifestando una affinità tra cattolici e social-comunisti da un lato e tra liberali, libertari ed ecologisti dall'altra.
Certo non so dire se questa interpretazione corrisponda davvero alla realtà, e d'altra parte è difficile discernere la realtà dalla sua rappresentazione. Se guardiamo all'oggi infatti sembra di vivere dentro una commedia tragica, quasi shakespeariana, della realtà, dove i diversi personaggi recitanti mettono in scena una realtà aparente che allude ad un'altra e più oscura e profonda realtà delle cose, dove è proprio la sinistra a far vivere il suo Berlusconi, dove è l'antifascismo a mantenere in vita l'idea del fascismo... dove, se ci vogliamo davvero liberare di Berlusconi e del fascismo, dobbiamo spegnere la sinistra e l'antifascismo.
So che queste affermazioni indigneranno molte persone, sia a sinistra che a destra. Ma è proprio quella indignazione che già caratterizza uno dei due volti di Janus e che rende invisibile, inconcepibile, l'altro volto che sta anch'esso prendendo forma e che guarda nella direzione opposta.
Giano (latino: Ianus) è il dio degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana, latina e italica.
il nome Ianus deriva dalla radice indoeuropea *ei-, ampliata in *y-aa- con il significato di "passaggio" che, attraverso una forma *yaa-tu, ha prodotto anche l'irlandese ath, "guado"
Giano presiede a tutti gli inizi e i passaggi e le soglie, materiali e immateriali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelli sovrastati da un arco, ma anche l'inizio di una nuova impresa, della vita umana, della vita economica, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi, del mondo , dell'umanità (viene infatti chiamato Consivio, cioè propagatore del genere umano, che viene seminato per opera sua), della civiltà, delle istituzioni.
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page