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mercoledì 29 febbraio 2012

Grecia, Val Susa, Falconara


Alcuni mi hanno chiesto perchè ho messo come avatar del mio spazio su facebook la bandiera della Grecia.
Tu non sei greco, mi dicono, che ti importa della Grecia?
Allo stesso modo non capiscono come mai me la prendo tanto per quello che succede in val di Susa, non essendo un valligiano.
Difficile da spiegare questa cosa a chi mi fa queste domande e allo stesso tempo ,se glielo chiedi, dice di ammirare l’immagine di Garibaldi e dei padri della Patria come eroi.
Ma Garibaldi non era forse andato a rischiare la sua vita in sud America? E un patriota come Santorre di Santarosa non è forse morto per la libertà della Grecia?
Noi dedichiamo strade e monumenti a questi personaggi e non ci rendiamo conto che se quei personaggi fossero vivi oggi, sarebbero là: in val di Susa e in Grecia, a lottare in nome della libertà.

Ma la loro idea di Libertà è molto diversa da quella che oggi allinea partiti e mass media. La loro idea di Democrazia era ben diversa dalla Democrazia rappresentativa.

Si evidenzia oggi uno spartiacque tra Libertà popolare e libertà di scegliersi un gruppo di potere, tra Democrazia di popolo e partitocrazia. Questo spartiacque si chiama “oppressione”.
Quando una maggioranza, in quanto maggioranza, si sente in diritto-dovere di opprimere una minoranza il sistema  in cui tale oppressione si esercita è una dittatura, anche se viene chiamata democrazia.
Non c’è differenza tra la repressione della minoranza tirolese e slovena operata da Mussolini e la repressione della autodeterminazione del popolo greco operato dalla Comunità europea, o la repressione della volontà della Val Susa da parte del Governo Italiano, o l’imposizione forzata del rigassificatore alla comunità di Falconara da parte della Regione Marche.
La Libertà, per essere tale, non ammette oppressione, MAI.
La Democrazia, per essere tale, non può imporre a una comunità di sacrificarsi a vantaggio della maggioranza.

In Grecia, in ValSusa, a Falconara quello che si mostra è il vero volto di una dittatura mascherata da democrazia.  Un sistema in cui la ricerca spasmodica dello “sviluppo” e dell’arricchimento borghese si poggia sul sacrificio di qualche “minoranza”, che la si individui nel “terzo mondo” o in un ”paese in default economico” o nelle  “aree in crisi ambientale” fa poca differenza.
E come in ogni dittatura i mass media si fanno diffusori di propaganda e di criminalizzazione.
E’ incredibile notare come ancora oggi si continui ad accusare sempre i manifestanti con l’appellativo di “anarchici”, esattamente come ai tempi in cui “Bava Beccaris” sparava sulla folla, o  all'epoca della vicenda di Sacco e Vanzetti e, più di recente, della strage di Piazza Fontana e dell’omicidio di Pinelli.

L’altra sera ascoltavo un “giornalista” che si indignava nel sentire un esponente No Tav paragonare la resistenza dei valligiani a quella dei partigiani. Si chiedeva, costui, dove fosse l’oppressione del popolo in quanto se gli eletti in un sistema rappresentativo hanno deciso di fare una cosa sono in diritto di farla, anche contro il volere della gente.
Forse non si rende neanche conto, quel giornalista, della mostruosità della sua affermazione.
Allo stesso modo, qualcuno potrebbe dire che essendo il nazismo sostenuto dalla maggior parte dei tedeschi, allora se i nazisti al governo decisero di sterminare gli ebrei erano in diritto di farlo!
Come può un’intera classe politica, un intero sistema istituzionale, non accorgersi di quanto gravi siano questi atteggiamenti?
Ma “da chi” siamo governati?

A questi giornalisti, a questi politici, a questi uomini senza dignità e senza vergogna, posso solo gridare in faccia con tutta la voce che ho:
sono un greco, sono un valsusino, sono un falconarese, sono un anarchico!

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