X FALCONARA

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mercoledì 21 luglio 2010

Il valore delle idee


L'amministrazione pubblica non ha soldi per incaricare un professionista in grado di elaborare idee per la nuova Falconara.
Allora si chiede ai privati di fornire proposte . I privati chiamano i professionisti locali per costruire progetti che ovviamente facciano i loro interessi, ma in modo tale da soddisfare anche l'esigenza di disporre di idee e di promuovere il bene pubblico chiesta dall'amministrazione pubblica. Idee e bene pubblico che non interessa affatto il privato, che quindi non pagherà il professionista per questo, e che viene interpretata come una "condizione" per elaborare la proposta, più o meno come una qualsiasi altra condizione posta dalla burocrazia (numero delle tavole da consegnare, dichiarazioni da fare, diritti di segreteria, etc...).
 L'elaborazione delle idee ed il disegno della città diventa così un "lavoro non retribuito". Il Comune acquisisce le idee senza pagarle un centesimo. Sottrae al genio ed alla capacità del professionista il suo talento e lo usa per coprire le proprie lacune. Perchè di lacuna e di incapacità si tratta. La mancanza di soldi è solo un pretesto.
Quando l'amministrazione comunale ha chiesto la fiducia degli elettori lo ha fatto dichiarandosi pronta a governare un territorio. Governare significa soprattutto avere idea di dove si vuole andare.
E' come quando saliamo su una nave e ci affidiamo completamente alla capascità del comandante e dell'equipaggio di portarci a destinazione. Figuratevi se a un certo punto, in mezzo al mare, il comandante chiedesse ai passeggeri "idee" per tracciare la rotta!
L'esempio, estremamente calzante, ci fa capire che Falconara è alla deriva. Possiamo solo sperare che tra i passeggeri ci sia qualcuno in grado di tracciare una rotta, perchè l'amministrazione non lo sa fare.
Per quanto mi riguarda è soltanto per il bene di questa città e per senso di responsabilità civile che metterò a disposizione alcune delle mie idee per una nuova Falconara.

So, nel farlo, che assecondo una profonda ingiustizia - un vero e proprio scippo - che l'amministrazione vuole operare a danno dell'attività di quei professionisti (ormai pochi) che sono in grado di elaborare idee e disegni di città. Per questo dico che qualcuno, prima o poi, dovrà pagare queste idee. Perchè le idee valgono e valgono tanto. Se le casse comunali sono vuote, allora dovrebbero essere l'assessore all'urbanistica e l'intero ufficio urbanistica comunale a pagare personalmente il lavoro che era loro compito svolgere e per il quale sono pagati mensilmente dalla collettività..

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