X FALCONARA

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mercoledì 22 agosto 2007

Falconara Traviata


Il 26 agosto, domenica, al castello di Falconara Alta è in programma un'opera lirica, la Traviata di Giuseppe Verdi.

Una buona cosa, se non fosse per il fatto che gli organizzatori si sono fatti sponsorizzare l'iniziativa dalla raffineria Api e l'Amministrazione comunale, dando il suo patrocinio, non ha trovato nulla di strano che l'Api sponsorizzi le attività culturali di Falconara.


Solo alcuni mesi fa le insegnanti di un istituto scolastico di Falconara hanno deciso di rifiutare i contributi a sostegno dell'attività scolastica offerti dall'Api, ritendendo eticamente inaccettabile ricevere soldi da chi inquina e determina, con la sa attività, rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini.


E non è un'enfatizzazione della realtà. Che l'Api è industria a rischio è decretato per legge. Che inquina è un fatto incontrovertibile, che nuoce alla salute è una conseguenza del fatto che inquina, il "quanto" nuoccia, questo è ancora da dimostrare (e stiamo aspettando da ormai due anni quei sacrosanti studi epidemiologici). Sappiamo però che a Falconara i tumori all'apparato linfatico e respiratorio sono in aumento.

Ne so qualcosa anch'io, che sono da poco uscito da un'operazione di asportazione di un tumore al polmone. A me è andata bene perchè era benigno, altrimenti sarei già andato da un pezzo all'altro mondo, come capitato a tanti, troppi, meno fortunati di me.


Nessuno poi ha divulgato la notizia che verso giugno il TAR ha dato ragione all'ex sindaco Carletti che, a seguito del superamento dei limiti di allarme dell'ozono nel 2000, ordinò la chiusura dei forni dell'Api, individuando nell'attività della raffineria una delle cause dirette dell'inquinamento. Questo perchè, per la nostra legislazione, è diritto-dovere del Sindaco tutelare la salute dei cittadini nei modi che, ragionevolmente, ritiene opportuni.


Eppure domenica 26, il giorno dopo l'anniversario del 25 agosto, si lascia che l'Api ci finanzi una serata di cultura, senza che nessuno, a livello istituzionale, abbia posto una questione di opportunità etica! di dignità civile!


Falconara si concede. Falconara è la "Traviata"... e, come Violetta Valèry, malata, continuando così non riuscirà certo a sfuggire al suo triste destino.

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venerdì 17 agosto 2007

Urbanistica: siamo alle solite !

Ci è voluto poco più di in mese perchè il Sindaco, autoproclamatosi assessore all'urbanistica, emanasse un nuovo programma (assai diverso da quello che gli consegnai il medesimo giorno in cui diedi le dimissioni e che Lui si guarda bene dal divulgare).
Nel documento, redatto dal Geometra Durpetti, c'è proprio tutto, anzi, di più.

Ci sono tutte le faraoniche opere partorite dal genio di Carletti, del quale peraltro Durpetti era la musa ispiratrice, ci sono le nuove operazioni, come le espansioni del Tesoro e di Villa Terni, ci sono i completamenti e le densificazioni edilizie, ci sono le "valorizzazioni" delle aree e degli immobili pubblici.

Certo è un documento di indirizzo (ma non ce n'era già uno?) che dovrà essere discusso lunedì 20 in maggioranza, ma a ben vedere non è un documento soltanto politico. Non sono definiti criteri e orientamenti generali, sono già individuate con precisione le aree che usufruiranno della possibilità di costruire.

A questo punto chi sarà chiamato a redigere la Variante al Piano regolatore dovrà soltanto mettere su carta le decisioni prese dal Sindaco in modo assolutamente arbitrario, senza uno straccio di analisi, senza un progetto di territorio, senza alcun dibattito su scelte che sono basilari per il futuro della nostra città.

E' come se un malato grave si rivolgesse ad un medico dicendo: "senta, so già quello che mi serve, questa è la ricetta delle medicine, me le prescriva..."

Come pensate che reagirebbe un medico serio? Come minimo lo manderebbe a quel paese!

Ma, ahimè, tra i miei colleghi architetti ed urbanisti ce ne sono molti che si dimostrano più sensibili al soldo che alla deontologia professionale, e facilmente il Sindaco troverà un cialtrone che gli metta un timbro sulla variante ideata da lui e dal fido Durpetti (che d'altra parte un piano non lo può firmare in quanto geometra).

In questa paradossale situazione, il mio pensiero però va soprattutto ai consiglieri dei partiti della sinistra, che, a quanto ne so, stanno cercando di "salvare qualcosa di accettabile" nel documento del Sindaco.

Parlo a loro come parlerei ad una carissima amica che mi chiedesse un consiglio perchè il marito la tradisce e la maltratta, ma che al contempo cercasse di salvare il matrimonio dicendo "sai, quando non mi picchia, è anche una persona accettabile..."

Direi a lei, come dico a loro: "che cosa aspetti a mandarlo a cagare? A forza di accettare tutto, di subire e basta, finirai per non avere più la forza di reagire e perderai la tua identità, il tuo amor proprio."

Sbaglio a pensarla così? Pensateci, ma pensateci sul serio, e tirate fuori un pò di ... orgoglio!

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martedì 7 agosto 2007

Ad impossibilia nemo tenetur

Nessuno è obbligato a fare ciò che non può



Alcune persone, se disgraziatamente vengono a trovarsi in situazione di difficoltà economica, trovano lecito giustificare con quello stato di disagio la pratica di atti che vanno contro le regole della convivenza sociale. Altre persone, che si trovino nel medesimo stato, non osano tuttavia trasgredire a quelle regole e anzi le rispettano e le praticano ancora di più, cercando attraverso quelle la solidarietà degli altri.
La storia ci insegna che proprio il rischio della crisi economica è una delle ragioni che spingono i governi alla guerra, nel passato come nel presente. La crisi energetica imminente è probabilmente il motivo su cui l'occidente tende a ritenere accettabile anche la guerra in Iraq.

D'altra parte sono proprio le crisi economiche ed i disastri più gravi a spingere la popolazione verso i momenti di solidarietà e di unione più alti. Si pensi alle genti colpite dal terremoto, dalle guerre o dalle carestie.

Da che cosa dipende questa differenza? Forse dall'importanza che diamo al denaro? O forse dall'importanza che la nostra cultura da all'economia, tendendo sempre a sopravvalutare il peso che hanno nell'opinione pubblica le questioni economiche rispetto a quello che hanno i valori umani e civili. Salvo poi imputare alle nuove generazioni il disinteresse per quegli stessi valori.

Ma questa sovraesposizione delle questioni economiche, che si palesa nella nostra cultura, nella politca come nell'amministrazione, deriva da una forma di deviazione nella percezione delle cose od è guidata da precise ragioni di convenienza? Deriva da una particolare interpretazione della morale o manifesta il desiderio di liberarsi dagli obblighi morali?

Non ho maturato ancora risposte esaurienti a queste domande e mi piacerebbe avere un contributo in merito da chi legge queste righe.

Certo è, però, che arrivare a vendere delle scuole per fare fronte alla situazione di diffioltà economica del Comune mi ha lasciato e continua a lasciarmi fortemente perlplesso.

Anche in questo caso, alcuni sostengono che la gravità della condizione economica e la necessità di evitare l'arrivo del Commissario prefettizio, giustificano un'azione che, ovviamente, in condizioni normali nessuno si sognerebbe di fare. Altri invece ritengono che questa azione non trova giustificazione a prescindere dalla situazione economica, e raccolgono firme per opporsi alla scelta fatta dall'Amministrazione.

Certo è, però, che un Commissario una scelta del genere non l'avrebbe mai neanche pensata.

Con questo non voglio sostenere che il Commissario sarebbe più responsabile e saggio del Sindaco. Il problema è di altra natura.
E' peraltro un fatto che da più parti si sottolinea l'importanza sociale e gestionale di mantenere uniti i complessi scolastici e di consentire ai bambini, il più possibile, di raggiungere la scuola a piedi e di fare della scuola stessa un luogo apero alla città (uno dei 10 indicatori europei sulla sostenibilità è legato proprio al legame scuola-città ed all'accessibilità pedonale alla scuola - vedi: indicatore n° B.6 - Spostamenti Casa–Scuola dei bambini).
Tuttavia non è questo il motivo per cui sostengo che un Commissario non avrebbe mai pensato di trasferire le Peter Pan. Non mi aspetto certo che un Commissario sia più preparato del Sindaco sulla sostenibilità ambientale e sociale delle scelte, o abbia una qualche inclinazione particolare per queste tematiche.

Il Commissario non avrebbe mai pensato di trasformare le scuole in edifci residenziali per rispetto nei confronti della città. Perchè le scuole (come le palestre, i centri anziani e gli altri servizi) non sono "roba sua" ma appartengono al popolo. E solo il popolo ha diritto di decidere sull'utilizzo del proprio patrimonio!

Proprio come la persona che si trova in difficoltà economica giustifica l'appropriazione di cose appartenenti ad altri come se quel suo stato di necessità trasformi un'azione illecita in una lecita, così all'interno dell'Amministrazione di Falconara c'è chi, stante la grave crisi economica, si sente in diritto di usare il patrimonio dei cittadini come ritiene più giusto senza neanche ascoltare il parere dei legittimi proprietari e dei fruitori del servizio. E non si può sostenere, come ho sentito dire, che una scelta del genere rientra nel normale esercizio di rappresentanza affidato all'Amministrazione dai cittadini attraverso il voto... al contrario, con queste scelte e soprattutto con questo modo di fare si sta venendo meno al mandato dei cittadini, che è fondato sul rispetto e sul riscontro; non è un assegno in bianco su cui si può scrivere di tutto.

Non si può giustificare tutto in nome del risanamento. Nessuno è obbligato a fare ciò che non può, o non è giusto fare. "Non di solo pane vive l'uomo" diceva un tale. Uno dei tanti sognatori rompiballe, a vostro giudizio...



Carlo Brunelli

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mercoledì 1 agosto 2007

Api: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago...

Ho letto un articolo del mio caro amico Sebastiano e pubblicato sul suo blog http://pennaspera.splinder.com/ (che invito tutti a visitare) relativo alla questione dell'Api.
Sebastiano auspica che l'Amministrazione assuma una posizione forte contro la raffineria dopo l'ennesimo sversamento. Voglio spiegare perchè ritengo che il suo auspicio (che è anche il mio) non si potrà mai concretizzare.
Partiamo dall'inizio...
  • Nell'agosto 2006 presentai una delibera in giunta che prevedeva il ripristino della squadra dei vigili ambientali, che aveva ben operato in passato. La deliberà si tascinò per mesi, con veti posti sulle persone che dovevano comporre la squadra e sull'autonomia della stessa rispetto al comando dei vigili. Alla fine, a novembre, la delibera fu approvata ma la squadra dei vigili ambientali non si è mai costituita effettivamente, rimanendo solo sulla carta. La prova della sua inesistenza è l'assenza di una presenza competente in occasione dei continui sversamenti dell'Api in questi mesi e la mancanza di un controllo efficace del territorio (discariche abusive, esalazioni, stato di cura dei fossi,...).
  • L'ufficio ambiente disponeva della figura di un geologo che svolgeva un controllo quotidiano sull'andamento della bonifica all'interno della raffineria. Una vera e propria "spina nel fianco" per l'azienda, perchè metteva in luce tutte le carenze e le problematiche dei sistemi adottati dalla raffineria anche in dissonanza con le prescrizioni del ministero. Per i problemi di bilancio, il suo contratto non fu rinnovato. Presentai allora una delibera che affermava l'importanza di mantenere un controllo sul processo di bonifica da parte del Comune. La delibera fu approvata, ma la figura del geologo non è stata più reintegrata. Oggi nessuno controlla giornalmente il prcesso di bonifica del sottosuolo dell'Api.
  • Un altro ruolo importante a cui è chiamato il Comune relativamente all'Api è la partecipazione al CTR - Comitato Tecnico Regionale - che pone prescrizioni alla Raffineria e ne verifica l'attuazione relativamente alla sicurezza ed alla tutela dell'ambiente. In precedenza il Comune partecipava attraverso un tecnico esperto esterno. Per risparmiare si decise di utilizzare una figura interna. Proposi, logicamente, un tecnico competente dell'ufficio ambiente, che peraltro segue l'insieme dlele questioni relative alle industrie inquinanti nel territorio. Il Sindaco invece incaricò il dirigente dei Lavori Pubblici, che, per sua stessa ammissione, non ha alcuna competenza in materia ambientale.
  • Venendo poi alle questioni territoriali, ho sempre sostenuto che il by-pass ferroviario è sostanzialmente un grosso regalo all'Api in quanto consente all'azienda di appropriarsi di oltre tre ettari di superficie relativa all'attuale sedime della linea ferroviaria (non è un'ipotesi, la cessione dell'area è già stabilita nel protocollo d'intesa allegato al rinnovo della concessione!). Presentai una delibera che dichiarava la contrarietà dell'Amministrazione all'ipotesi del by-pass. La delibera fu approvata, ma dopo due mesi il by-pass era annoverato tra le opere importanti da realizzare nel documento programmatico sull'urbanistica redatto dal Sindaco (per la cronaca io ero in ospedale per un importante intervento chirurgico e nessuno mi rese partecipe di quel documento).
  • E' nota la vicenda della ex-squadra rialzo, lasciata nelle mani dell'Api a seguito di un colloquio tra Brunetti, che chiedeva se il Comune volesse avvalersi del diritto di prelazione, ed il Sindaco, che assicurò il disinteresse del Comune. L'esito di quel colloquio fu comunicato in giunta proprio mentre io illustravo le intese raggiunte, dopo più di un mese di colloqui, con la Regione Marche e con Real Estate delle ferrovie, che garantivano al Comune la possibilità di acquisire e ristrutturare l'immobile all'interno del Contratto di quartiere di Villanova e Falconara nord.
  • Non è noto che anche la Ex Caserma Saracini è in vendita. Mi sembra strano che soltanto io sia a venuto a sapere la cosa nel maggio scorso. Sta di fatto che fui io a studiare le possibilità di aprire un tavolo di trattative con l'Agenzia del Demanio, come ha fatto già il Comune di Bologna, attraverso il quale si potrebbe scongiuare il rischio, assai probabile, che anche questo grande immobile sia acquisito dall'Api. D'intesa con l'Agenzia del Demanio invitai il Sindaco ad inoltrare la richiesta, cosa che fu fatta nella metà di giugno. Dal 30 giugno il bene è passato nella potestà dell'Agenzia del Demanio per la vendita. Contemporaneamente i cittadini di Fiumesino ed alcuni artigiani della zona si sono dichiarati interessati a costruire un'ipotesi pubblico-privata per il riutilizzo del bene con investimenti privati. Il Comune tuttavia tace. Spero di sbagliarmi ma penso che le trattative con l'Agenzia del Demanio non stiano andando avanti, e se si va alla vendita senza proposte l'unico acquirente sarà ancora e sempre l'Api.
  • Non ho visto prese di posizione ufficiali del Comune sull'atteggiamento quanto meno elusivo della Capitaneria di Porto in occasione dei vari sversamenti avvenuti. Non so chi stia controllando l'integrità delle migliaia di bidoni di ghiaia contaminata stoccati dentro l'Api. Ho visto però che la prima comunicazione ufficiale dell'Amministrazione sullo sversamento del 4 aprile è avvenuta in consiglio comunale più di un mese dopo il fatto, ed a darla è stato il Direttore dell Raffineria, seduto sul banco della Giunta.
  • So che il Comune sta chiedendo all'Api di costituire una Fondazione che si dovrà occupare di finanziare i servizi socio-sanitari per i cittadini. Se questa fondazione è rivolta a tutte le imprese che operano a Falconara può avere anche un senso. Se è rivolta solo all'Api è eticamente indecente.

E' vero, il Comune ha dichiarato la sua contrarietà all'ipotesi delle due centrali. Lo ha fatto insieme ai comuni compresi nell'Area ad elevato rischio di crisi ambientale, in una lettera indirizzata al Ministro Bersani. Lo so perchè quella lettera l'ho scritta io e l'ho portata in giunta come delibera. La delibera è stata approvata... forse per voi questa è una garanzia che l'Amministrazione terrà una linea ferma contro l'Api? Per me è proprio la garanzia del contrario.

La speranza di Falconara di ottenere un futuro migliore è oggi più che mai soltanto nelle mani dei cittadini. I governanti, i partiti, Falconara se la sono già venduta.

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