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sabato 18 aprile 2020

le due facce della pandemia


Si, lo ammetto: sono un ottimista compulsivo.  So che la verità è diversa da quella in cui mi ostino a credere e non c'è alcun motivo per guardare al futuro con fiducia, ma continuo a dirmi che tutto andrà per il meglio, che alla fine l'umanità cambierà.
Non è speranza la mia è più una medicina, un antidolorifico, che uso per contrastare derive depressive e di accidia che sarebbero effetti del tutto naturali in questa situazione.
Proprio perché mi sono messo consapevolmente sotto cura,  riesco però ancora a non cadere nella tossicodipendenza da quella stessa medicina in cui invece è oramai caduta la gran parte dell'umanità che la assume  senza neanche saperlo, e sempre inconsapevolmente ne ha sempre più bisogno.
Doso razionalmente la medicina che assumo, e quindi, sempre razionalmente cerco ancora di continuare a vedere la realtà delle cose e non ciò che mi "serve" vedere per esorcizzare la disperazione.
E allora nel mentre mi racconto favole su come il mondo cambierà dopo la Pandemia, riesco ancora a vedere i sintomi di un cambiamento che, se ci sarà, sarà solo l'accelerazione del peggio. 
Dove vedo questi sintomi?
In generale nella normalità con cui stiamo reagendo a questa imponente quarantena imposta a tutta l'umanità, accettando anche l'irrazionale (non poter fare una passeggiata in montagna, non poter fare due passi con la propria moglie o con un figlio con cui vivo stabilmente in casa, etc...
Tutto questo per fare fronte ad una pandemia la cui letalità, a ben vedere tranne che in particolari aree, è fondamentalmente bassa. E dove sta emergendo che gli errori nella gestione degli infetti hanno alla fine causato forse più morti di quelli che avrebbe fatto l'infezione se lasciata libera di espandersi.
Ma anche se la mia fosse vista come una eccessiva minimizzazione del problema, e probabilmente nella fattispecie lo è, emerge come inconfutabile che mai governi e sistemi sanitari si sono mossi con una tale decisione e unitarietà nel contrastare i milioni di malati e morti per l'inquinamento o per la cattiva alimentazione. O i decessi per incidenti di auto, gli infortuni sul lavoro, che sono conseguenza di un modello di vita iper-produttivo e frenetico.
Che cosa accadrà?  Accadrà che dopo essere usciti da questa tragicommedia, saremo così grati e devoti ai nostri salvatori che quando ci chiederanno di vaccinarsi obbligatoriamente li ringrazieremo, perchè sarà la condizione per tornare a vivere, perché nella pandemia si è sciolta ogni diffidenza verso la scienza, ormai l'unica che ci può salvare, migliore anche di Dio, e verso i medici, ormai santificati in massa come eroi e angeli salvatori.
E se qualcuno oserà rifiutare il vaccino non sarà lo Stato a reagire in modo feroce, ma il popolo stesso.  Se non ti farai vaccinare perderai ogni più elementare diritto: di andare a scuola, di lavorare, di frequentare al tre persone. Sarai un intoccabile, non esisterai. E sarà il popolo a sostenere la mano repressiva dello Stato.
Di conseguenza, se lo Stato sarà legittimato - a furor di popolo -  a poter decidere al posto mio, contro la mia volontà, che io debba assumere un vaccino, sarà legittimato a farlo anche per impormi un altro farmaco o una particolare cura, se ritenuto "socialmente importante ai fini della sicurezza" dalla scienza, o un nuovo provvedimento che interessa la mia vita, la mia libertà di movimento e forse anche di parola, di pensiero.
Una volta varcato il limite di principio tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, in assenza di un nuovo contratto sociale, ogni successiva linea ci demarcazione diviene relativa. E non è per adesso, né per il prossimo futuro, che si prefigura la stagione di un nuovo contratto sociale.

Pensiamo poi al come le notizie nel mondo, nonostante internet abbia costituito una straordinaria possibilità di libero scambio di informazioni ed opinioni diverse (anche se si prefigurano forti limitazioni motivate dal contrasto alle cosiddette fake news), stiano subendo una omologazione mai vista in precedenza. Certi fatti vengono all'unisono cancellati. Intere guerre sono sottaciute, responsabilità politiche su fatti rilevanti, se emergono, durano un giorno in alcuni giornali poi cadono nell'oblio. Di WikiLeaks e di Julian Assange, incarcerato per aver divulgato verità documentate in quanto lesive della sicurezza sociale (sempre quello il motivo), nessun giornalista parla nonostante quella che sia in gioco in quella vicenda è proprio la libertà del giornalismo. Non ne parlano le fazioni politiche, i governi... non ne parla la Chiesa.

Già, la Chiesa. La Chiesa riformata, purificata da Papa Francesco.
E accade che qui, nelle Marche, il Presidente della Regione decide di costruire un ospedale d'emergenza per il Covd 19 a Civitanova. Nonostante ci siano altre soluzioni più razionali, nonostante la pandemia sia in fase recessiva e i posti letto disponibili siano tornati ad essere sufficienti, ostinatamente il nuovo reparto si deve fare. Il fatto che poi si siano chiesti contributi ai privati è per me irrilevante nella questione sia perché quei fondi potevano comunque essere meglio spesi, sia perché il fulcro della vicenda è un altro: nel modo con cui l'opera viene realizzata e attraverso chi.
Il modo è l'affidamento a un soggetto esterno non pubblico, ma nella cui missione c'è l'utilità pubblica. Così facendo fondamentalmente si aggirano gli obblighi che il Codice degli appalti pone negli affidamenti e incarichi della pubblica amministrazione. In altre parole il soggetto esterno può dare incarichi a chi gli pare senza le verifiche sulle rendicontazioni e sulle infiltrazioni malavitose che ha, almeno nella legge scritta, una pubblica amministrazione. Ma qui, si dirà, si tratta di intervenire d'urgenza (altro classico motivo sempre valido accanto alla sicurezza). E a chi si può girare il compito di gestire i fondi per la realizzazione dell'ospedale che non serve ma che si deve fare e con la massima urgenza?  Al Sovrano Ordine di Malta.   Un'istituzione la cui figura storica fa tremare le vene ai polsi. Nata fin da XII secolo per difendere la cristianità. Analoghi e in parte discendenti dei cavalieri Templari (fra loro si riconoscono appunto con il titolo di cavalieri). I Guerrieri di Dio, oggi votati alla pace e alla misericordia, ma che rivendicano ancora di esser un governo - di Malta appunto - non riconoscendo l'espropriazione fatta da Napoleone e la successiva appropriazione, a loro giudizio indebita, fatta dagli inglesi.
Come si evince dal sito della prestigiosa istituzione:
Il Sovrano Ordine di Malta è una delle istituzioni più antiche della civiltà occidentale e cristiana. Ordine religioso laicale della Chiesa Cattolica sin dal 1113 e soggetto di diritto internazionale, il Sovrano Ordine di Malta ha relazioni diplomatiche con più di 100 Stati e con l’Unione Europea ed ha lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite. È neutrale, imparziale e apolitico.
Un "governo", con "relazioni diplomatiche riconosciute" e "osservatore permanente dell Nazioni Unite". Non una fondazione o un un'entità qualsiasi.
Se, per meglio spiegare, dovessi sintetizzare quanto sopra potrei dire:  lo Stato pontificio. 
Quindi un braccio operativo del Vaticano viene chiamato a gestire una dubbia operazione, probabilmente inutile, che la Regione Marche vuole fare. A di là di altre considerazioni questo contiene un doppio accreditamento: la liceità della delega di funzioni governative della cosa pubblica (già operata in altri settori e che ormai diviene normale prassi senza che alcuno abbia da ridire in merito) e l'accreditamento dell'Ordine di Malta (alias Stato Pontificio) ad assumere queste deleghe di Governo.

E ci sarebbero tanti altri "sintomi" ben leggibili nella cronaca di questi giorni, ma mi fermo qui, perché mi è già salita una "nausea da verità" e devo andare a prendere un po' della mia medicina...