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domenica 30 giugno 2013

Stamira ovvero Ancona

Sarà che siamo sempre delusi e incazzati, che siamo propensi a denigrare ogni cosa nuova ci si presenti solo perchè espressione di un mondo che, in generale, non ci piace più.
Poi magari ci ripensi, approfittando di un momento di serenità che ti fa leggere le cose con più obbiettività, e scopri che in mezzo a tante cose da buttare ce n'è qualcuna davvero azzeccata, e perfino geniale.
A me è accaduto così riguardo alla statua della "donna violata". L'ultima trovata di una politica culturale cittadina che non si sa bene che cosa persegua, ma che cerca comunque di stare a galla affrontando, qua e là, le questioni sociali dei nostri tempi.
Così, forse per accattivarsi la simpatia della porzione più rilevante dell'elettorato affrontando il grave problema della violenza sulle donne, l'Amministrazione di Ancona ha pensato bene di mettere la statua di una donna-avatar seminuda praticamente all'ingresso della città, davanti alla galleria di San Martino.
Alla maggior parte della gente di Ancona non è piaciuta: oscena, troppo verde, statica... tanti appellativi per marcare il fastidio di avere in città, dopo Cavour e Traiano, la statua di quella anonima figura di donna che guarda per aria a gambe larghe.
A me è parsa, da subito, soltanto una opera d'arte brutta, in quanto poco significante, in quella forma espressiva iper-realista ma allo stesso tempo ipo-tragica. Una figura che non comunica, che non si sa cos'è...

Poi un giorno te la rivedo, seduto nell'autobus, e mi viene in mente che da tanto tempo si diceva in Ancona di dedicare una statua, alle porte della città, alla vera eroina-simbolo della comunità anconetana: Stamira.
Solo allora ho realizzato la grandezza di quella statua:  Quella statua è Stamira!   Quella statua è l'immagine della parte eroica, sana, viva della comunità di Ancona spogliata e violentata dagli anconetani che la governano. Da decenni oggetto dei loro più turpi desideri. Una Stamira=Ancona senza più una personalità, vuota, insignificante, muta... solo corpo - terra e mare - da possedere.

Se avessimo messo al suo posto la Stamira della storia avremmo commesso una mistificazione, un ipocrita rimando ad un eroismo che non appartiene più alla città di oggi.
E invece questa statua appare la vera immagine di "questa" Ancona: una donna bella e attraente, oltraggiata e resa grottesca sotto gli occhi indifferenti della sua gente.  Gente che prova  fastidio a guardarla, perchè nel suo volto riconosce se stessa.