Cronache di una devastazione - 0.1
E' iniziata nel silenzio, senza che la gente sia stata distolta dal solito torpore. Nei bar si discute delle stesse cose. Solo qualche riferimento a quel proposito delle ferrovie di costruire delle barriere alte più di 6 metri che separeranno - anche visivamente - la città dal mare; un intervento peraltro dovuto per motivi di sicurezza ambientale e sanitaria, ma che disturba un po' i cittadini al pensiero che non vedranno più quel lontano sfondo di azzurro.
Ma l'estate è alle porte. Nonostante questo inverno di maggio che la dice lunga sulla concretezza del problema dei cambiamenti climatici, la gente già programma il posto spiaggia e pregusta le cenette a base di pesce surgelato (ma cucinato come una volta) e vino bianco.
E' il trionfo dell'indifferenza a cui ci hanno allevato con cura. Indifferenti alla reale portata dell'inquinamento ed alle conseguenze che hanno sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Indifferenti alle vite che si sono spente nello stesso mare dove ci tuffiamo allegri. Indifferenti a tutto ciò che accade attorno a noi e che sembra non toccarci, come vivessimo dentro una bolla di sapone o come se tutto ciò che vediamo sia come un'immagine sullo schermo del nostro smartphone.
Ma qualcuno c'è che ha ancora occhi per vedere e cervello per pensare. E c'è chi documenta con foto e chi legge, e pensa, e deduce. C'è chi comprende la logica della devastazione e può se non altro documentarla.
La sola cosa che una persona sola - orfana di una comunità - può fare per dimostrare a se stesso ed agli altri di essere ancora un essere umano: documentare.

0.1a - la demolizione delle storiche case di Villanova per far spazio al by-pass ferroviario

