A frà, che te serve?
Nella mia esperienza di vita sono rimaste alcune immagini particolarmente vivide che mi rimandano all’idea del degrado della vita civile, dove il popolo è ridotto a mandria e i furbi e i potenti sentono di pover essere i loro mandriani.
La prima è Longarini al Viale dellaVittoria, nella festa che seguì alla promozione in A della squadra di calcio. Lui seduto su un alto tavolo e intorno la folla che si avventava sulle vivande offerte gratis, volutamente disposte in modo da scatenare l’ammucchuiata, come fanno i maiali davanti al trocco.
Una scena di estrema volgarità e di vero abbrutimento del genere homo sapiens.
La seconda immagine è quella dell’ayatollah Khomeini, vista alla TV, mentre passa, in piedi su un’auto decapottata, radente ad una folla oceanica sfiorando con la punta delle dita le mani protese della gente in delirio, con l’espressione del viso un pò schifita da quel contatto.
La terza, e forse la più forte, è quella vissuta durante una riunione organizzata da promoter turistici allo Sporting di Torrette. Ci era arrivata per posta una lettera che informava della vincita di una vacanza. Solitamente io e mia moglie siamo molto scettici di fronte a queste offerte, ma quella volta, chissà perché, la curiosità ebbe il sopravvento e decidemmo di andare. Ci ritrovammo tra tanti altri illusi “vincitori” in una sala piena di tavolini dove sedevano cordiali altrettanti venditori in giacca e cravatta. Ci chiamarono a sederci ciascuno in un tavolo e lì in mezzo alla confusione del vociare, al caldo e al naturale smarrimento venivamo mitragliati dalla voce del venditore che ripetava a memoria il copione per indurci a dire si, sempre di si, fino a cadere nella rete…Per fortuna noi ci alzammo quasi subito e lasciammo sul posto l’esterefatto agente di marketing. Altri caddero nella rete e furono spennati.
Ci rendemmo conto, io e mia moglie, che quella era una ben orchestrata tecnica di persuasione che, impedendo il dialogo tra persone ed anzi isolandole in un rapporto interpersonale con un abile piazzista, mirava a scardinare il naturale buon senso e la capacità critica individuale.
Sabato mattina passavo a Castelferretti e ho deciso di fermarmi a prendere delle tagliatelle al negozio di Reka. Uscendo vedo in piazza dei gazebo gialli e un po’ di gente, non tantissima, che stazionava intorno come ad aspettare il loro turno. Sotto ogni gazebo c’era un tavolo e in ogni tavolo un membro della giunta di Falconara: Il sindaco in uno, Baldassarri in un altro, Marcatili in un altro ancora… Parlavano ognuno con una persona.
“Cristo! La stessa organizzazione dei piazzisti dello sporting!” ho subito pensato, e mi sono affrettato ad allontanarmi più rapidamente possibile.
Non ho sentito che cosa si dicevano, ma immagino che, al di là delle solite giustificazioni ed autocommiserazioni dell’Amministrazione per il buco di bilancio, il senso di quegli incontri girava intorno alla domanda non pronunciata con cui gli amministratori accoglievano i singoli cittadini: “ a frà, che te serve?”
Strani spacciatori di risposte ai singoli cittadini pronti a chiedere un piccolo grande favore personale per risolvere le i piccoli grandi problemi quotidiani: la buca davanti a casa, il lampione rotto, i rumori, i negri!
Questa è la politica di Brandoni.
Questo è esattamente l’opposto di ciò che io intendo per Politica.