X FALCONARA

spazio libero di chi vuole un futuro migliore per la nostra città

martedì 25 settembre 2007

C'è un deserto da attraversare

Sarà per il nostro istinto latino, emotivo e passionale, ma noi italiani siamo tanto facili ad infiammarci quanto però a spegnerci, e siamo portati ad anticipare le cose: ci basta che una squadra vinca due partite di fila che già pensiamo alla vittoria del campionato...

L'amministrazione ha gettato la spugna e c'è chi canta vittoria.

Personalmente non vedo il perchè: siamo al terzo commissariamento in poco più di dieci anni, la città è allo stremo, il deficit è lì che lievita coi soli incrementi del costo del danaro, la Quadrilatero è passata, stanno per notificarci le due nuove centrali Api... E c'è da essere contenti?
Certo, i falconaresi si sono mossi, hanno reagito a decisioni paradossali, figlie anche della particolare grave situazione, hanno ripreso ad incontrarsi, ad interessarsi... ma durerà?

Sui giornali è già partito il toto-sindaco (mi ci hanno pure tirato in mezzo!) e per strada qualcuno mi ha chiesto: adesso fa una lista civica? E il parlamento dei cittadini si riunirà più?
E mi ritorna in mente lo stranimento che deve aver provato quel giornalista in Darfur, avvicinato da un profugo magrissimo e senza neanche i vestiti che gli ha chiesto: "lei è italiano vero? Ma mi può spiegare cosa ha detto Materazzi a Zidane?"
Penso che i mesi che ci attendono siano i più difficili e su questo, per il bene della città, bisogna sapersi concentrare. Penso che occorre un lavoro paziente ed umile di ricostruzione di una società civica a Falconara. Penso che il Parlamento dei cittadini serva oggi più di ieri, per discutere su chi siamo, su che cosa vogliamo, prima che tornino a farlo i partiti, che stanno già ragionando di future alleanze, ipotizzando listeciviche e posizionamenti...
Penso che ai Falconaresi non servano dei leader ma serva più fiducia in sè stessi.

Non convocherò il parlamento, perchè il parlamento deve vivere della volontà della gente e non di uno solo.
E come ho già detto, non sarò io un pastore del gregge. Perchè considero i cittadini come individui, non come pecore e perchè considero me stesso un cittadino e non un pastore.
Come un cittadino sono disposto a camminare, assieme agli altri, per raggiungere una situazione migliore. Per tutti.
Quello che gli altri dicono, hanno detto o diranno su di me al di fuori di questo, sono solo cazzate.

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mercoledì 19 settembre 2007

addapassa' a nuttata!

Sembra ormai che quello che accadrà nei prossimi mesi verrà deciso negli affannosi incontri politici di maggioranza che precedono il consiglio di venerdì. Ancora una volta i nostri politici sembrano non capire... non stanno capiti, come diceva il grande Eduardo.
Il problema non è trovare l'accordo all'interno della maggioranza, il problema è che, comunque vada, i cittadini si troveranno ancora una volta a subire le decisioni che verranno assunte nelle segrete stanze del comune, senza che gli appelli ed i richiami ad una partecipazione democratica vera siano stati ascoltati.
Venerdì scorso molti si aspettavano che la giunta scendesse in piazza ad ascoltare la voce dei cittadini. Invece, ancora una volta, hanno badato soltanto a spiegare le loro ragioni, ad ammaliare i cittadini con numeri e racconti ai limiti della menzogna, ad imbonire il gregge e ad ammonire chi dissente.
Dire, come qualcuno fa oggi, che la partecipazione non si è potuta avviare per via della situazione finanziaria, significa insultare l'intelligenza dei cittadini. Prenderci per imbecilli.
E' proprio nei momenti difficili che la partecipazione non solo è possibile ma indispensabile se vogliamo che Falconara sia una vera comunità.
Ma questi politici la democrazia diretta non ce l'hanno proprio nei geni... anzi, la soffrono come una malattia devastante perchè mette a nudo le loro vere capacità e i loro veri sentimenti.
Che la maggioranza regga o non regga non ha alcuna importanza. La crisi è qui e ora. Ed è una crisi buia come la notte, dove molti ormai disperano di poter rivedere la luce.
Addapassà a nuttata... pensava Eduardo, fiducioso che la notte prima o poi dovrà pur finire e che tutto andrà per il verso giusto.
Dobbiamo aggrapparci a questa speranza e trasformarla in convinzione.
La prima volta, ad agosto, che si è riunito il parlamento dei cittadini falconaresi, ervamo in trenta persone. Lunedì scorso eravamo più di duecento. E possiamo crescere, e dimostrare a tutti che il sole c'è anche di notte e che presto lo vedremo spuntare dal mare, a far risplendere un nuovo giorno.
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prossimi appuntamenti:
mercoledì 19 settembre, ore 21 al centro Pergoli:
assemblea NO PAV contro l'adesione alla Quadrilatero e lettura del documento nato dall'assemblea del parlamento dei cittadini di lunedì 17 settembre.
venerdì 21 settebre, ore 15 alla sala consiliare del castello a Falconara Alta:
consiglio comunale - i cittadini consegnaranno al sindaco e all'amministrazione il documento del parlamento su urbanistica e quadrilatero (vedi sito del parlamento dei cittadini falconaresi nei link qui a lato)

domenica 23 settembre è prevista una assemblea pubblica dei comitati contro l'alienazione delle Peter pan e del Centro qui.

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sabato 15 settembre 2007

Storie di burattini

C'era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. …

Così inizia la storia di Pinocchio. Una storia cara agli italiani, così cara che viene messa in scena ancora oggi un po’ ovunque nel Bel Paese.
Ieri sera, al Centro Pergoli, abbiamo assistito ad una nuova, originalissima, interpretazione. Calata su un tema di attualità, come la Quadrilatero, ed ambientata a Falconara.
Pinocchio si è presentato – non come un re appunto, ma come un burattino – al cospetto della cittadinanza, che vestiva i panni della Fata turchina. E come nella storia di Collodi, Pinocchio ha detto bugie per farsi credere più buono e più bravo agli occhi della Fata. E il naso si è allungato. Un poco, ma si è allungato davvero, anche se nessuno nella sala ha osato chiedere se si potesse misurarlo con precisione.

E’ stato detto, a proposito della Quadrilatero, che con l’approvazione della Delibera di Consiglio del 2005 il Comune di Falconara ha di fatto già aderito alla Quadrilatero e quindi non può più tornare indietro.
E’ falso. Nella risposta ai quesiti posti dal Comune l’avv.Mancinelli ha ribadito con chiarezza che solo con la firma dell’accordo di programma il Comune aderisce alle condizioni poste dalla Quadrilatero e che la partecipazione finanziaria all’operazione – la famosa cattura di valore – non può essere imposta ma risponde ad una libera ed autonoma volontà dell’Amministrazione. Quindi la delibera del 2005 non costituisce un impegno ma è un semplice atto di indirizzo.
Questo punto peraltro è stabilito nello stesso documento definitivo della Quadrilatero del settembre 2005, in cui si dichiara che: “Sotto il profilo tecnico-urbanistico lo strumento attuativo delle destinazioni d’uso contenute nel PAV è quello dell’accordo di programma. (…)L’approvazione dell’accordo comporta la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle medesime opere.”
In altri termini, è il Comune che decide di finanziare le strade dell’appennino. Ed è un finanziamento cospicuo, di almeno 9 milioni di euro di soldi nostri, per consentire di andare da Ancona a Gualdo Tadino in 7,4 minuti di meno e da Ancona a Fabriano in 5,2 (fonte: Quadrilatero).

E stato detto anche che in un primo tempo la Quadrilatero non lasciava “neanche un euro” ai comuni e che grazie all’intervento dell’Amministrazione di Falconara si è ottenuto di conservare una parte degli oneri di urbanizzazione.
E’ falso. Nel già citato documento della Quadrilatero, al punto 4.4 – Analisi delle voci della “cattura di valore”, si elencano le seguenti voci:
- flussi addizionali ICI, corrisposti dai proprietari di terreni e immobili
- oneri di infrastrutturazione, rappresentati da un esborso aggiuntivo da parte del costruttore commisurato alle metrature edificabili
- parte degli oneri di urbanizzazione, riscossi dai comuni all’atto dell’insediamento da parte di un imprenditore in una area leader inserita nel PAV
In un successivo documento indirizzato dalla Regione Marche – servizio Governo del territorio, mobilità e d infrastrutture - al Comune di Falconara e datato 30 giugno 2006 si precisa che:
gli oneri di urbanizzazione primaria non vengono incassati dal Comune perché le opere sono a carico del concessionario; gli oneri urbanistici secondari sono incassati dal Comune e versati a Quadrilatero; il costo di costruzione resta al Comune.
A conti fatti al comune restavano circa 1.680 000 € (secondo i conti trasmessi dall’ufficio urbanistica di Falconara)
Dopo le rimostranze di diversi comuni (non solo di Falconara) la regola è stata modificata e nell’accordo di programma appare che ai Comuni resta il 30% del costo di costruzione e il 30% degli oneri di urbanizzazione secondaria, per l’ammontare dichiarato, nel caso di Falconara, di 1.100.000.
Un gran successo! Con in più la realizzazione delle opere di urbanizzazione a carico del Comune a seguito della richiesta di “anticipare” quella somma per coprire il disavanzo 2006. Chi conosce un minimo l’edilizia, sa che i costi effettivi dell’urbanizzazione primaria sono mediamente il 30% in più dell’importo degli oneri. Significa che Falconara dovrà spendere oltre due milioni rispetto al milione e sette che incasserebbe oggi.

Lunedì scorso mi chiedevo se di fronte ad un parziale dietro front del Sindaco su alcune questioni urbanistiche (porto e scuole) ci si poteva fidare. Ora non me lo chiedo più: la risposta è evidente.
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PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU' SULLA QUADRILATERO ECCO UN VIDEO TRASMESSO IN UNO SPETTACOLO DI BEPPE GRILLO:
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Importante!
Lunedì 17 settembre alle ore 21, al Centro Pergoli,
si riunisce il Parlamento dei Cittadini Falconaresi per discutere su
"Quale futuro per Falconara?" e definire insieme le iniziative da intraprendere.

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lunedì 10 settembre 2007

Impressioni di settembre

Il destino dell'amministrazione Recanatini sembra dipendere totalmente dalla Quadrilatero.
Tutti prendono parte ad una telenovela dalla trama sempre più ingarbugliata.
Nel 2006 la giunta Recanatini pose "importanti riserve" sull'operazione Quadrilatero, ma poi a dicembre alcuni partiti della maggioranza si dissero contrari alla revoca dell'adesione.
A giugno la Quadrilatero divenne addirttura indispensabile per salvare il bilancio (paradosso: in realtà Falconara è chiamata a finanziare la Quadrilatero con più di 9 milioni di euro di soldi nostri!).
La Regione intanto entra nella società Quadrilatero spa - creatura del governo Berlusconi, prima denigrata dalla sinistra come esempio di degenerazione liberista - e sia l'assessore verde Gianluca Carrabs che quello di Rifondazione comunista, nonchè castelfrettese all'anagrafe, Marco Amagliani si mostrano favorevoli.
Ma a Falconara i verdi, sulla Quadrilatero, escono dalla maggioranza (e ormai anche dal partito di Pecoraro Scanio). Rifondazione invece improvvisamente esce dal fronte del no sostenendo che la Quadrilatero è indispensabile perchè - come affermato pubblicamente - è preferibile "mangiare la merda" che andare al dissesto.
Poi nasce Sinistra Democratica che fa del no alla Quadrilatero un punto fermo e mette Recanatini di fronte a un bivio: cedere a un compromesso o andare al dissesto.
A Fabriano intanto, altro colpo di scena: Rifondazione vota no all'accordo di programma di Quadrilatero ( la trama si fa intrigante: ripensamento o tradimento?).
In Regione arriva il ministro Pecoraro Scanio che sulle centrai API non dice nulla, ma porta soldi alla montagna marchigiana e una nuova sede importante in Ancona: il segretariato dell'Adriatico e l'osservatorio del mediterraneo. E penso che basterebbe un gesto: portare quella sede a Falconara anzichè in Ancona, magari acquistando l'ex sede comunale, per vedere coperto il buco nel bilancio consuntivo 2006! (solo un esempio di come per una Regione con un bilancio da 9 miliardi all'anno non può essere un problema interevnire, senza porre ricatti, a coprire una spesa di 3 milioni,... sempre se si vuole)
E ora che succede?

Se non si trova un accordo è chiaro che si va al dissesto e la giunta Recanatini va a casa. In questo caso il partito democratico, comunisti italiani e rifondazione sarebbero i perdenti, mentre SD ed ex verdi vincerebbero probabilmente la classica vittoria di Pirro, con un comune commissariato.
Se invece si trova un accordo, su che base sarà posto?
Veramente crediamo che Falconara potrà essere liberata dalla Quadrilatero? E se così fosse, a quale prezzo? Forse quello di accettare la dissennata politica urbanistica immaginata da Recanatini, con la vendita delle scuole, lo sviluppo insediativo incontrollato nel territorio, il centro commerciale delle Pojole, il Porto turistico, il by-pass con la stazione ferroviaria sotto il cono di atterraggio dell'aeroporto? Magari anche l'accettazione delle centrali Api?
Ora sembra che Recanatini stia facendo una marcia indietro su alcune di queste questioni, ma dopo quello che è successo in questi mesi ci si può onestamente fidare?

Mi sorgono spontanee due considerazioni:
La prima è che non vorrei essere nei panni dei consiglieri di SD una volta raggiunto l'accordo, perchè si troveranno seduti a fianco di quelli di rifondazione. Quelli che hanno mangiato la merda della Quadrilatero... figuriamoci che alito avranno!
La seconda considerazione, più seria, è che mentre qui si gioca alla politica, Beppe Grillo per il Vday ha portato centinaia di migliaia di cittadini stufi in 179 piazze italiane.
Pensiamoci.

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lunedì 3 settembre 2007

Perchè mortificare così la Politica?

Di ritorno dai miei sei giorni di vacanza, riecco scoppiare la solita "querelle" tra il Sindaco che minacca le dimissioni (mi pare che sia la quinta volta dall'inizio dell'anno...), e parte della maggioranza che che non sta più al gioco. Riecco l'ennesima sospensione del Consiglio comunale e l'incapacità di governare la situazione.

D'altra parte già a giugno (e forse già da dicembre 2006) era chiaro che il Sindaco non rappresentava più l'intera coalizione che lo aveva riconosciuto come sua massima espressione, ma solo una parte
Per questo motivo il gruppo nel quale mi ero candidato decise di andare all'opposizione (la Quadrilatero è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già stracolmo). Per questo motivo ho sostenuto più volte, anche in questo blog, che dagli attuali partiti - nessuno escluso - non può venire nulla di buono per Falconara.

Ma Agosto ha portato delle belle sorprese (per fortuna ogni tanto ce ne sono): dalla uscita di Virgulti da AN per la questione API, alla rinnovata voglia dei centri sociali di stare insieme alla gente, alla crescita del comitato spontaneo contro la vendita delle Peter Pan, alla presa di posizione ferma e coerente del nuovo gruppo di Sinistra Democratica sulla questione Quadrilatero.
Questo dimostra che Falconara non è ancora morta, che ha voglia di cercare e costruire un nuovo modo di fare politica, sia fuori che dentro un'idea di "partito".

Ciò che sta accadendo in Consiglio comunale e nel Palazzo, testimonia tuttavia la distanza tra i cittadini e un'Amministrazione che, oltretutto, non può più neanche dirsi espressione della maggioranza degli elettori.

Perchè continuare? Che senso ha, a livello politico ed umano, ostinarsi a voler sanare gli errori del passato ripercorrendo tuttavia le stesse strade, gli stessi obiettivi e, sempre di più, gli stessi modi della precedente Amministrazione?

Capisco la preoccupazione del Sindaco sulle conseguenze del Commissariamento e l'ho condivisa profondamente fino a quando non è sorta in me un'altra preoccupazione, se possibile ancora più forte: che la mortificazione della Politica, indotta da questa paradossale agonìa, porti con sè conseguenze ancora peggiori nell'animo di questa città. Con il rischio che Falconara perda la voglia di risollevarsi e la speranza in un futuro migliore. Perchè se le ferite nella carne fanno male, ma alla fine si possono sanare, le ferite nell'animo invece restano nel tempo, vive e indelebili.

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